Occhi puntati in Italia sulle prossime mosse di Vivendi. La media company francese guidata dal finanziere Vincent Bolloré sta agitando il mercato italiano sulla scia delle voci che potrebbe aumentare fino al 15% la sua partecipazione in Telecom Italia.
La Consob sta già monitorando il titolo dell’operatore italiano anche se, secondo fonti dell’Autorità, si tratterebbe di un’attenzione di routine, tipica di quando avvengono operazioni di finanza straordinarie come lo scioglimento di Telco che detiene il 22,3% della compagnia telefonica.
L’avanzata francese avrà profonde ripercussioni anche sul mercato audiovisivo e darà a Vivendi un ruolo più forte in Italia dove potrà contare su nuovi canali di distribuzione per la pay tv d’oltralpe CanalPlus.
Ma non solo. Bolloré conta anche di ritagliare un spazio nella penisola per i contenuti della potente major Universal Music Group.
Resta poi ancora aperto il dossier su Mediaset Premium, al momento accantonato, per il quale Bolloré ha dimostrato interesse da subito. Le discussioni potrebbero riprendere dopo l’estate.
L’idea sarebbe quella di studiare come sviluppare contenuti d’appeal per i servizi quad play (telefonia fissa e mobile, internet e tv) per rendere fruibili in modo efficiente video e musica.
Non a caso continuano ad alimentarsi le indiscrezioni sul prossimo lancio di Vivendi di un servizio on-demand su scala internazionale che andrebbe in diretta competizione con Netflix che si prepara ad arrivare a ottobre in Italia.
La strategia del resto è chiara da tempo e coerente con le manovre di Bolloré che non ha mai celato il disinteresse per gli asset tlc per ribadire che il core business di Vivendi restano sempre i contenuti e l’entertainment.
Ma prima di poter fare una possibile proposta al Biscione o muoversi su altri campi, il finanziare bretone ha bisogno di completare alcuni passaggi, in primis quello in Telecom Italia dove si prepara a diventare primo azionista con una quota dell’8,3% come parte dell’accordo con la spagnola Telefonica alla quale ha ceduto la brasiliana Gvt.
Secondo alcune fonti, Vivendi avrebbe pianificato un allargamento della partecipazione in Telecom Italia che potrebbe arrivare fino al 15%.
Ipotesi fattibile che dovrebbe avere il via libera del board francese già entro il fine settimana.
Bolloré si prepara così a riconquistare un ruolo di primo piano sul mercato tlc europeo a pochi mesi dall’uscita di Vivendi dalla telefonia mobile con la cessione di quote di controllo che andavano dall’operatore mobile francese Sfr, all’incumbent nord-africano Maroc Telecom, alla rete in fibra ottica brasiliana Gvt.
Ricordiamo anche che Bolloré possiede, attraverso il proprio gruppo, il 7,46% di Mediobanca e vedrà così crescere la propria influenza nel mondo degli affari italiani.
Telefonica, Assicurazioni Generali, Mediobanca e Intesa si preparano a uscire da Telecom Italia. La quota di Mediobanca (1,6%), valorizzata intorno a 250 milioni di euro, dovrebbe essere messa sul mercato entro fine giugno.
Generali ha fatto sapere che il suo 4,3%, stimato in 660 milioni di euro, non è più strategico e Intesa ha indicato che intende cedere il suo 1,6% entro il 2017.
“Bolloré vuole essere l’uomo chiave del futuro di Telecom Italia“, ha detto una fonte francese.
La sua scalata in Telecom potrebbe, quindi, permettere al finanziere bretone di tornare alla ribalta nelle tlc per giocare un ruolo di primo piano nel consolidamento futuro del mercato europeo, il tutto puntando al quad play.