Vivendi continua a restare sotto i riflettori. Dalla scalata a Telecom Italia alle trattative ‘smentite’ con Mediaset, la media company è inarrestabile.
In Francia si sta addirittura lavorando a una legge anti-Bolloré perché si teme lo strapotere del presidente di Vivendi sul mercato audiovisivo.
Ma il finanziare bretone prosegue nella sua corsa. Obiettivo, diventare una media company di primaria importanza in Europa.
Come?
Rafforzando l’offerta di contenuti originali e accaparrandosi anche i diritti sportivi.
Ha stretto un accordo con la tv qatariota Bein Sport, sta trattando con Telefonica per l’America Latina, ha acquistato Benjiay, produttore mondiale di contenuti, e continua la sua avanzata sul mercato dei videogame.
Quest’ultima però non sarà una facile sfida per Bolloré perché le due aziende prese di mira, Ubisoft e Gameloft, non ci stanno.
Ubisoft incontrerà nei prossimi giorni alcuni investitori canadesi per trovare alleati contro l’offensiva di Vivendi.
Il gruppo lo ha riferito al quotidiano canadese The Globe & Mail.
Il Ceo e fondatore della francese Ubisoft, Yves Guillemot, ha detto senza mezzi termini: “Vogliamo aumentare il numero degli investitori canadesi per avere maggior controllo sul capitale”.
In Canada la società ha una sede che impiega 3 mila persone.
Guillemot ritiene che sia poco probabile che Vivendi voglia chiudere gli studios canadesi ma sarebbe meglio che Ubisoft restasse indipendente.
Il Ceo spera anche in un investimento del governo del Quebec o della provincia di Ottawa su Ubisoft. ‘Sarebbero benvenuti’, ha sottolineato Guillemot, informando anche di aver già incontrato il Primo Ministro Philippe Couillard in occasione del summit di Davos.
Parallelamente anche a Gameloft sta facendo le proprie mosse dopo l’Opa di Vivendi. I proprietari della società di videogiochi, la famiglia Guillemot, stanno continuando a comprare azioni come rivela un avviso dell’Autorità di Borsa.
I Guillemot, che l’8 febbraio detenevano il 18,99% del capitale e il 27,26% dei diritti di voto, adesso hanno superato la soglia del 20% di Gameloft, esattamente il 20,29%, e controllano il 28,42% dei voti.
In una dichiarazione di intenti che accompagnava l’annuncio del rafforzamento nel capitale di Gameloft, dichiarano che “non intendono prendere il controllo di Gameloft ma niente vieta di farlo”.
Per Bolloré una bella gatta da pelare.