Vivendi ha intenzione di rimanere a lungo in Telecom Italia e portare avanti il progetto di costruire un operatore di dimensioni globali con base in Europa.
La formula? Far convergere pienamente tlc e contenuti.
Obiettivi di ampio respiro quelli che si intuiscono dalle prime dichiarazioni rilasciate dal Ceo della media company francese, Arnaud de Puyfontaine, a margine dell’incontro con il Ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi. Con lui anche il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi.
Nessuno appuntamento invece con il Premier Matteo Renzi anche se l’agenda prevede anche un tête-à-tête con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti e con il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Puyfontaine ha detto di aver chiesto un incontro con Renzi. “Sicuramente lo vedrò in futuro”, ha risposto ai cronisti assiepati davanti alla sede del MiSE.
Secondo alcune indiscrezioni, pare che Renzi abbia deciso di non vedere al momento i vertici di Vivendi, ragione per la quale, sempre stando ai rumor, il presidente Vincent Bolloré avrebbe deciso di rinviare la sua venuta in Italia.
Forse il premier ha preferito in questo momento evitare ‘ingerenze’ sul dossier Telecom, vista anche la partita ancora aperta su Cdp e la possibilità, ventilata da qualcuno, di un ruolo di quest’ultima sulle future mosse dell’operatore tlc.
Difficile fare previsioni ma sicuramente una cosa è certa, i francesi intendono restare in Telecom, magari anche con l’opzione di salire dal 14,9% al 22% che oggi Puyfontaine non ha escluso dai piani, e il governo dovrà fare i conti con la strategia che Bolloré intenderà mettere in atto in Italia.
Positivo comunque l’incontro con la Guidi. “E’ andato molto bene“, ha commentato Puyfontaine, aggiungendo: “Sono felice di stare qui e di avere l’opportunità di presentare Vivendi e chiarire perché sono qui”.
Vivendi e Telecom per costruire un player mondiale
Dalle dichiarazioni rilasciate dal Ceo della holding transalpina si possono già trarre alcune conclusioni.
Intanto Vivendi, assieme a Telecom Italia, “ha l’obiettivo di costruire un player di dimensioni globali basato in Europa”.
Un player che sarà focalizzato “sui contenuti e sui media, avendo una buona relazione con le altre telco”.
E per farlo, ha precisato il top manager, viene assicurata “una posizione industriale in un’ottica di lungo termine”.
De Puyfontaine ha quindi sgombrato il campo dalle speculazioni in merito ad un investimento temporaneo. Nessuna scorribanda francese quindi.
“Quello che abbiamo letto sui giornali – ha assicurato – in merito ad un investimento finanziario da parte nostra è un nonsense. Come sapete il mio presidente e primo azionista di Vivendi Vincent Bolloré ha già diverse posizioni qui (è il secondo azionista di Mediobanca, ndr), ama l’Italia e anche io amo l’Italia”.
“Il nostro piano – ha detto ha precisato Puyfontaine – è di sostenere lo sviluppo della infrastruttura di rete.
Reti che il Ceo di Vivendi definisce “autostrade” che, spiega, “per compagnie come Vivendi sono molto importanti. Quello che vogliamo realizzare – ha osservato – è lo sviluppo della distribuzione di video, musica e contenuti e siamo molto entusiasti di quello che possiamo fare come azionisti di Telecom Italia”.
Porta aperta su Mediaset
Ovvio che questo impegno sul fronte dei contenuti fa pensare alla partita ancora aperta tra Vivendi e Mediaset Premium, ma al momento, ha assicurato Puyfontaine, “il nostro piano è lavorare con Telecom Italia e operare al meglio con questa società”.
“Non ci sono speculazioni da aggiungere” in merito ad un eventuale M&A tra Vivendi e Mediaset, ha quindi ribadito Puyfontaine, spiegando che “il mio presidente Bolloré conosce bene le persone di Mediaset e io stesso ho lavorato in Mondadori. Ho sentito quello che Pier Silvio ha detto su Mediaset ma oggi il nostro piano è lavorare con Telecom Italia, lavorare al meglio con questa società e rendere la storia grande. Siamo molto aperti su quello che faremo in futuro”.
Giuseppe Recchi (Telecom Italia): ‘Partita da giocare con i grandi player americani’
Entusiasta di questo ingresso dei francesi anche il presidente di Telecom Italia Recchi che ha accompagnato Puyfontaine all’appuntamento con il Ministro Guidi.
“L’ingresso di Vivendi in Telecom Italia rappresenta il valore aggiunto di un investitore straniero nel Paese: è una partita da giocare con i grandi player americani perché in Europa non ci sono veri campioni “, ha dichiarato Recchi che ha aggiunto: “Abbiamo potuto spiegare le possibili sinergie del mondo delle Tlc che sta convergendo sulla distribuzione dei contenuti”.
Recchi ha poi fornito un ulteriore aggiornamento del piano per la diffusione delle nuove reti superveloci: “Nella banda ultralarga fissa dobbiamo recuperare un gap” con resto d’Europa e Telecom Italia “sta cablando 450 mila case al mese, una città della dimensione di Torino”. Inoltre, ha indicato, “dal 2017 cominceranno a crescere anche i ricavi”.
” Oggi il nostro piano industriale è il più grande mai fatto da Telecom Italia e da qualunque altra società“, ha detto ancora Recchi.
Nessun cambiamento (al momento) nel Cda di Telecom
Riguardo a un possibile ingresso di Vivendi nel Cda dell’operatore tlc, Puyfontaine ha indicato che al momento “non è in agenda. Non farò alcuna richiesta, ma a tempo debito vedremo se il board e il presidente riterranno che Vivendi possa portare altro valore, vedremo”.
Secondo fonti finanziarie, Tarak Ben Ammar, che siede nel Cda di Telecom Italia in quota Mediobanca, dovrebbe rimanere nel board del gruppo di tlc come espressione di Vivendi. Per ora, quindi, non entrerà nel Cda un secondo rappresentante della holding francese.
Vivendi non esclude ulteriore salita nel capitale di Telecom
Puyfontaine non ha escluso che in futuro Vivendi possa salire ulteriormente nel capitale della telco.
“Siamo molto contenti oggi con la quota del 14,9% in Telecom Italia: per il futuro? Io mi chiamo de Puyfontaine, fontana, in Francia abbiamo un detto ‘non dire mai fontana non berrò mai alla tua acqua’… Quello che faremo in futuro lo vedremo”.