La nuova nomina di Flavio Cattaneo ad Ad di Telecom Italia conferma la linea di Vincent Bolloré. Quella linea strategica che il finanziare bretone usa per tutte le aziende in cui è presente, vale a dire accerchiarsi di un management che condivida appieno le proprie posizioni per portare a compimento il proprio progetto.
Lo ha fatto in Francia con Canal+, nella sua compagnia Havas, con Universal Music.
Il presidente di Vivendi (socio di maggioranza di Telecom Italia con una quota del 24,9%) non vuole bastoni tra le ruote e l’uscente Ad Marco Patuano evidentemente non garantiva quelle sicurezze che potessero consentire di realizzare il progetto di creare una media company con vocazione paneuropea.
I tempi stringono e sul tavolo di Bolloré resta ancora aperto il dossier Mediaset per il quale deve presto prendere una decisione.
La mission è quella ormai nota, assicurarsi contenuti pregiati, originali, da far viaggiare anche sulla fibra di Telecom.
Ma non solo, il progetto è ben più ampio ed è quello di costituire un player molto forte a livello europeo che possa competere con Sky Europe e con newcomers come Netflix, e crearsi degli avamposti in Francia, Italia, Spagna e Germania.
Cattaneo rappresenta quindi una figura chiave, tanto più che ha anche un passato nei media essendo stato direttore generale della Rai, che dovrà guidare il progetto di Bolloré in Italia.
Vivendi preferisce trincerarsi ancora dietro il ‘no comment’ ma forse già nei prossimi giorni sapremo di più in attesa che il 21 aprile ci sia l’assemblea di Vivendi dove potrebbero essere annunciate importanti novità magari anche quelle che riguardano il settore dei videogame dove è in atto la scalata a Ubisoft e Gameloft.
Ma quest’ultima non ha intenzione di restare con le mani in mano in attesa che Bolloré metta le mani sulla compagnia. Pertanto Gameloft ha deciso che presenterà un ricorso contro l’Opa di Vivendi alla Corte d’Appello di Parigi e nel frattempo continua a rastrellare azioni.
Una bella sfida per Bolloré, vedremo come ne uscirà.