Non si placa l’avanzata di Vivendi sul mercato dei videogame. La società francese, guidata da Vincent Bolloré, alle prese con il piano di riorganizzazione degli asset per trasformarsi in una media company forte nel sud Europa, punta da tempo al mercato dei videogiochi dai quali possono arrivare potenti sinergie da sfruttare nei contenuti.
Dopo la controversa scalata a Gameloft, che si sta difendendo con le unghie e con i denti, Vivendi punta adesso ai piani alti di Ubisoft.
Bolloré, stando a quanto riporta Les Echos, ha chiesto uno o due posti nel Cda dell’editore di videogame.
Il modo di agire del finanziere bretone è sempre lo stesso, quello che vale in qualunque azienda faccia il suo ingresso ovvero, dopo aver rilevato una fetta di capitale (17,73% e il 15,66% dei diritti di voto nel caso di Ubisoft), comincia a reclamare posti nei Consigli d’amministrazione.
Lo ha fatto in Vivendi, dove adesso fa il bello e il cattivo tempo, più recentemente in Telecom Italia (dove ha ottenuto 4 posti in Cda e l’uscita dell’Ad Patuano) e lo sta facendo adesso in Ubisoft.
In molti credono lo farà molto presto anche in Mediaset dove al momento non è prevista nessuna poltrona per Vivendi ma da settembre, quando sarà finalizzato l’accordo, le cose potrebbero cambiare.
Ogni volta la logica è la stessa, sottolinea il quotidiano francese: Bolloré si presenta come ‘un amico’ ma poi…
Vivendi rassicura che “non intende depositare un’offerta pubblica per Ubisoft Entertainment, né prenderne il controllo”.
Un tono decisamente diverso rispetto a marzo quando aveva detto di ‘non escludere una presa di controllo di Ubisoft’.
Ubisoft però resiste e non intende cedere alla richiesta di Vivendi di ottenere uno o due posti in Cda nella prossima assemblea generale dell’editore di videogame che si terrà a settembre.
La cosa, anzi, non sorprende il vertici del gruppo che hanno commentato: “Questa presa di controllo rampante porta la firma di Vincent Bolloré”.
Vivendi ha replicato di volere “una rappresentanza coerente con la propria posizione azionaria”.
Il Cda di Ubisoft è attualmente composto da nove membri, cinque dei quali fanno capo alla famiglia Guillemot per la quale Bolloré rappresenta un problema anche l’altra controllata, Gameloft.
Nei prossimi mesi vedremo chi la spunterà in questo interessante duello.