L’ambizioso progetto di Vincent Bolloré di trasformare Vivendi in una media company paneuropea subisce una battuta d’arresto.
Le sue ambizioni si sono impantanate in Italia, Francia e Germania.
I problemi con la pay tv Canal+ oltralpe, la decisione di chiudere il servizio di streaming in Germania e in Italia la disputa legale con Mediaset per Premium, stanno rallentando notevolmente i piani del finanziere bretone.
Starà lavorando a qualcosa di diverso?
La domanda è del tutto lecita ma è ancora troppo presto per poter fare ipotesi.
Forse.
Il proprio obiettivo era quello di concorrere con l’americana Netflix e i suoi 83 milioni di abbonati nel mondo e secondo vecchie indiscrezioni il servizio sarebbe dovuto partire a settembre, ma secondo le ultime informazioni Bolloré ha accantonato il progetto.
Nessuna Netflix europea, almeno per il momento.
La scorsa settimana il Responsabile per i contenuti di Vivendi, Dominique Delport, ha detto al team responsabile del progetto (una quindicina di persone che ci lavorano dal 2015) che le riunioni settimanali saranno sospese fino a nuovo avviso.
Fonti internet sostengono che il progetto del servizio di video on-demand non è definitivamente abbandonato.
Ma adesso non è più una priorità.
Il gruppo preferisce concentrarsi sul lancio, il 30 settembre, di Studio+, e l’offerta di serie premium per schermi mobili che partirà dall’America Latina.
Il progetto del servizio SVOD era all’apice della nuova mappa strategica di Vivendi e puntava a sviluppare sotto un unico marchio una piattaforma che sfruttasse tutte le forze già esistenti nel conglomerato.
Il gruppo possiede due servizi SVOD: Canalplay in Francia (614 mila abbonati a fine di giugno) e Watchever in Germania (200 mila clienti).
Nella sua battaglia, Vivendi contava anche sull’apporto di Infinity di Mediaset.
Il castello è però crollato questa estate.
Di fronte a una concorrenza molto agguerrita (Netflix, Amazon, Sky, Prosieben), Vivendi ha deciso di chiudere Watchever in Germania per la fine dell’anno, come anticipato nei mesi scorsi.
“Avere un servizio SVOD senza il supporto di una pay tv non è economicamente sostenibile”, ha spiegato una fonte vicino al dossier.
Quanto all’Italia, il bell’accordo con Mediaset è saltato per essere completamente rivisto.
Non resta che la Francia per portare avanti il proprio progetto ed è un po’ poco.
L’idea iniziale era di partire in tre Paesi – Italia, Francia e Germania – ed estendersi poi all’estero.
Un simile progetto era quantificabile in centinaia di milioni di euro.
Bolloré non è però più intenzionato a spendere quei soldi.
Anzi. Il patron di Canal+ è di tutt’altra idea. Per compensare la riduzione del fatturato del gruppo audiovisivo e l’erosione della base clienti in Francia, ha annunciato un piano di tagli per 300 milioni di euro l’anno fino al 2018, di cui la metà riguarderà costi di produzione e programmi. Meglio, quindi, fermarsi un attimo.