È stato presentato stamattina, presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla presenza di Graziano Delrio e Dario Franceschini, rispettivamente Ministro delle Infrastrutture e Ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, il nuovo Piano nazionale per la mobilità turistica “Viaggiare in Italia”.
Le risorse, hanno precisato i due Ministri, ci sono e sono quelle indicate in “Connettere l’Italia”, l’allegato Infrastrutture al DEF del 2016 e del 2017, che per la prima volta, riconosce i poli turistici come elementi costitutivi della rete del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT) e individua 108 progetti e programmi di investimento prioritari.
Per la prima volta in Italia il Governo pianifica la mobilità turistica in termini di finanziamenti, progetti, lavori, infrastrutture e servizi. “Il settore turistico è prioritario nella pianificazione delle infrastrutture del Paese – ha dichiarato Delrio – il documento di indirizzo strategico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “Connettere l’Italia”, allegato al Documento di Economia e Finanza 2017, che individua 108 opere prioritarie, identifica per la prima volta i poli turistici quali asset strategici per lo sviluppo del Paese, al pari delle città e dei poli manifatturieri industriali”.
“Il settore è in forte crescita, come dimostrano i dati del primo semestre e di questa estate, e va accompagnato da una corretta pianificazione degli investimenti infrastrutturali per governare lo sviluppo del settore nel modo più armonioso possibile”, ha commentato Franceschini.
I dati a cui si riferisce il Minsitro del Turismo sono in effetti molto positivi: nel 2016 il turismo ha contribuito per l’11,1% sul PIL nazionale, con oltre 168 miliardi di euro. In Italia, nel 2016, il numero di viaggiatori è stato di oltre 66 milioni, con un aumento di oltre 8 milioni di viaggiatori in più rispetto al 2015 (+13,7%). Non accadeva dal 2010. I turisti hanno generato una spesa di oltre 45 miliardi di euro sul territorio nazionale.
Il Piano per la mobilità turistica ha una durata di sei anni e agirà su leve fondamentali come l’innovazione tecnologica e organizzativa, la valorizzazione delle competenze, la qualità dei servizi. Con la sua attuazione, si legge in una nota del Mise: “si cercherà di disegnare un modello di accessibilità basato sulle “porte di accesso al Paese” – porti, aeroporti e stazioni ferroviarie – particolarmente rilevanti per il turismo in termini di arrivi internazionali e restituisce, per la prima volta, una mappa unitaria che sovrappone le reti di mobilità e l’offerta di turismo. Al pari dell’infrastruttura fisica, anche l’infrastruttura digitale è considerata in modo sistematico come elemento determinante per garantire la qualità dell’offerta di mobilità turistica“.
Quattro gli obiettivi da raggiungere:
- accrescere l’accessibilità ai siti turistici per rilanciare la competitività del turismo;
- valorizzare le infrastrutture di trasporto come elemento di offerta turistica;
- digitalizzare l’industria del turismo a partire dalla mobilità;
- promuovere modelli di mobilità turistica sostenibili a livello ambientale e più sicuri.