Telecomunicazioni, via libera a maxi fusione tra At&t e Time Warner
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – Richard Leon, giudice federale della Corte di Washington, si e’ espresso ieri in favore della mega-fusione del valore di 85,4 miliardi di dollari tra il gruppo di telecomunicazioni At&t e Time Warner, rigettando cosi’ l’opposizione del governo. La sentenza potrebbe ora aprire la strada a una serie di fusioni di compagnie nel resto degli Stati Uniti. Il giudice ha stabilito che il dipartimento di Giustizia non ha offerto prove sufficienti a comprovare che la fusione si tradurrebbe in una minore scelta e in costi piu’ alti per la televisione e i servizi internet per i consumatori. L’operazione creera’ un colosso dell’industria dei media e delle telecomunicazioni che rivoluzionera’ il panorama dei due settori. Il gruppo includera’ Hbo, Cnn e una vasta distribuzione tramite wireless e satellite in tutto il paese. Il dipartimento di Giustizia statunitense, a cui afferisce l’Autorita’ antitrust, aveva bloccato la maxi acquisizione che, diceva, “indebolisce la competizione e danneggia i consumatori, facendo salire le tariffe tv e scendere la varieta’ di opzioni innovative”. Ma una simile operazione era gia’ stata fatta da Comcast e Nbc senza alcun rilievo dell’Antitrust. I retroscena parlano di una vendetta di Trump nei confronti della “odiata” Cnn, di cui il governo Usa chiedeva lo scorporo in caso di fusione. Il capo dell’Antitrust, Makan Delrahim, ha dovuto giurare di non essere stato influenzato dalla Casa Bianca nella sua decisione di bloccare l’acquisizione. At&t si e’ difesa in tribunale puntando sul fatto che le due entita’ non erano in competizione tra loro (operazione orizzontale) e quindi non causavano alcun danno ai consumatori.
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Russia-Stati Uniti, Dipartimento Giustizia Usa accusa dipendenti russa Sovfrakht di fornitura carburante alla Siria
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – Cinque cittadini russi dipendenti di Sovfraht e tre loro omologhi siriani sono stati accusati dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di aver fornito carburante per aerei in Siria, aggirando le sanzioni statunitensi. E’ quanto si apprende da un comunicato del dipartimento Usa, ripreso dai media russi. Le accuse sono state mosse contro Ivan Okorokov, Ilya Loginov, Karen Stepanyan, Aleksej Konkov e Ljudmila Shmelkova. Nella lista del dipartimento Giustizia figurano anche tre siriani: il rappresentante di Sovfracht, Yasser Nasser e gli ispettori per il carburante nel porto siriano di Baniyas, Farid e Gabriel Bitar. “Tutti e otto sono accusati di cospirazione per violazione della legge International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), cosi’ come di cospirazione per riciclaggio di denaro”, si legge nel comunicato, secondo quanto riferito da “Vedomosti”. La pena massima per il primo reato puo’ essere di cinque anni di reclusione, mentre per il secondo sarebbe di 20.
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La Spagna concede lo status di rifugiato ai migranti della “Aquarius”
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – Il governo spagnolo ha deciso che concedera’ lo status di rifugiato politico ai 629 migranti della nave “Aquarius” a causa della situazione di “eccezionalita’ ed emergenza” in cui si trovano. Lo ha annunciato ieri il vicepresidente del governo, Carmen Calvo, che aggiunge come le persone una volta sbarcate sulla costa spagnola riceveranno assistenza sanitaria e psicologica e i tribunali accelereranno tutte le procedure di identificazione ed elaborazione del loro status legale. Lo riferiscono oggi tutti i principali quotidiani spagnoli che specificano come le operazioni di accoglienza avverranno in stretta collaborazione con il presidente della comunita’ valenciana, Ximo Puig, e con sei ministeri esecutivi di Pedro Sanchez che parteciperanno al ricevimento e trasferimento dei migranti. I ministeri coinvolti saranno quelli degli Esteri, Difesa, Sviluppo, Interni, Lavoro, Migrazione e della Presidenza. Intanto si fa strada nell’opinione pubblica spagnola il timore di un “effetto a catena”, nonostante il governo di Sanchez insista nel chiarire che il caos “Aquarius” non rappresenti in alcun modo “un precedente” per la Spagna, ma si tratta unicamente di una risposta a un’emergenza “umanitaria”. Il governo spagnolo vuole pero’ attirare l’attenzione dell’Unione europea sulla necessita’ di affrontare la situazione dell’immigrazione nel suo insieme e di non far gravare di responsabilita’ su un unico paese, sia esso Italia, Grecia o Spagna. Come ha spiegato il ministro degli Esteri, Josep Borrell , l’intenzione del presidente Sanchez e’ quella di prendere il prossimo Consiglio europeo, previsto per fine giugno, come occasione per proporre un’armonizzazione della politica di immigrazione comunitaria.
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Gran Bretagna, i redditi non riescono a tenere il passo dell’occupazione che ha raggiunto un nuovo record
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – In Gran Bretagna oggi hanno un lavoro piu’ persone di quanto sia mai avvenuto, ma l’atteso aumento dei redditi non si e’ ancora materializzato: lo scrive il quotidiano “The Times”, commentando gli ultimi dati sull’occupazione resi noti ieri martedi’ 12 giugno dallo Office for National Statistics (Ufficio nazionale di statistiche, ndr). Nello scorso mese di aprile l’occupazione nel paese ha toccato il record assoluto di 32,3 milioni di persone, con un aumento di 146 mila posti di lavoro rispetto al trimestre precedente: ma la crescita di salari e stipendi e’ scivolata indietro dal 2,6 al 2,5 per cento, per la prima volta da un anno; calcolando l’inflazione, le paghe sono cresciute appena dello 0,1 per cento. Il mercato del lavoro in Gran Bretagna ha macinato un record dopo l’altro negli ultimi dodici mesi: il tasso di occupazione, con cui si misura la percentuale di adulti tra i 16 ed i 64 anni che hanno un lavoro, secondo gli ultimi dati e’ salito al livello record del 75,6 per cento; non era mai stato cosi’ alto dall’inizio delle serie storiche nel 1971. Il tasso di inattivi, quelli cioe’ che non hanno o non cercano un lavoro, come ad esempio gli studenti, e’ sceso al 21 per cento e non e’ mai stato cosi’ basso: il numero di disoccupati a sua volta e’ sceso di 38 mila unita’ a 1,4 milioni, portando il tasso di disoccupazione al 4,2 per cento, il livello piu’ basso da 43 anni; le donne hanno fatto meglio degli uomini, con un tasso di disoccupazione femminile del 4,1 per cento rispetto al 4,3 maschile. E tuttavia, sottolinea il “Times”, il miglioramento dei redditi che usualmente accompagna queste tendenze e’ totalmente assente: considerando tutte le voci in busta, la crescita delle paghe appunto e’ scesa dal 2,6 al 2,5 per cento. Cio’ significa, spiega il giornale, che i redditi reali sono ancora piu’ bassi di dieci anni fa e che il potere d’acquisto delle famiglie a resistito soprattutto a causa del rallentamento dell’inflazione: una situazione che pero’ potrebbe invertirsi a causa dell’aumento dei prezzi petroliferi; lo Office for National Statistics infatti si aspetta che nel mese di maggio i prezzi al consumo siano saliti del 2,5 per cento, in aumento rispetto al 2,4 per cento di aprile.
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Francia, il ministro dell’Economia svela i contorni del programma di privatizzazione
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – Nella legge Pacte ci daremo la possibilita’ di cedere le partecipazioni che lo Stato detiene in tre imprese: il gruppo Adp (ex aeroporti di Parigi), la Française des jeux e Engie. E’ quanto affermato dal ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, in un’intervista pubblicata da “Les Echos”, nella quale vengono svelati i contorni del piu’ importante programma di privatizzazioni degli ultimi dieci anni. “Le parti dello Stato in queste imprese quotate rappresentano circa 15 miliardi di euro che sono oggi immobilizzati e che non permettono di investire nel nostro avvenire” dice Le Maire. Secondo il ministro, le cessioni serviranno anche a far calare il debito pubblico, che per il titolare di Bercy e’ un “veleno” per le generazioni future. “Con queste cessioni agiamo per il futuro dei francesi” dichiara il ministro. “Il progetto della legge Pacte permette di ridefinire il posto dell’impresa e dello Stato nell’economia francese. L’impresa e’ il luogo della realizzazione del profitto, ma non solo” afferma Le Maire, annunciando che verra’ modificato il Codice civile per affrontare le prossime “sfide sociali e ambientali”. Lo Stato, invece, dovra’ essere uno “stratega”, capace di “investire e costruire il futuro dei francesi” dice il ministro.
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Francia, Macron: gli aiuti sociali costano troppo e non risolvono il problema
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – In un video postato dall’Eliseo sulla sua pagina Facebook, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha affermato che gli aiuti sociali hanno un costo troppo elevato e non risolvono il problema della poverta’. “Le persone povere restano povere, coloro che diventano poveri restano poveri” afferma i presidente nel video. “Le Monde” ricorda che questo messaggio arriva alla vigilia di un discorso che il capo dello Stato francese terra’ oggi a Montpellier davanti al congresso della Mutualite’ française, la federazione che raggruppa le societa’ di mutua assicurazione. Il quotidiano sottolinea che si trattera’ di un intervento “strategico”, durante i quale verranno annunciate delle misure sociali. Un tema molto discusso in quest’ultimo mese, con il governo che ha piu’ volte lasciato intendere che verranno attuate delle revisioni al bilancio per migliorare l’efficacia delle politiche sociali. Secondo il settimanale “Le Canard enchaine’e”, il Ministero dell’Economia ha previsto una riduzione del budget di 7 miliardi. Un’informazione che il premier, Edouard Philippe, ha smentito. L’Eliseo fa sapere che il capo dello stato francese vuole “ridare coerenza al suo approccio sociale” tracciando la linea delle prossime riforme. “Non si tratta di una svolta sociale ma di un approfondimento” affermano fonti interne.
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Migrazioni, la Corsica espone Macron
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – Il capo del governo regionale della Corsica, Gilles Simeoni, si e’ offerto di far sbarcare sull’isola la nave di soccorso per profughi “Aquarius” con 629 persone a bordo, cui Malta e l’Italia avevano negato l’attracco. Il presidente del Parlamento regionale della Corsica, Jean-Guy Talamoni, ha anche affermato che “l’Europa dovrebbe abbracciare questa sfida umanitaria in solidarieta’”. L'”Acquarius” e’ molto vicina alla Corsica, quindi “penso che sia naturale aprire un porto corso per soccorrere chi e’ nel bisogno”, ha ribadito il politico corso. Per il governo di Parigi, scrive la “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, l’offerta di aiuti da parte di Ajaccio equivale a un fallimento. Finora il primo ministro Edouard Philippe e il Presidente Emmanuel Macron non hanno commentato. Prendere l’iniziativa e’ politicamente esplosivo per i politici regionali della Corsica, che cercano una maggiore autonomia. Macron ha elogiato le politiche dell’accoglienza dle cancelliere tedesco “Angela Merkel e ha definito “vomitevole” la decisione del ministro dell’Interno italiano di chiudere i porti alla nave della Ong, ma la Francia – sottolinea il quotidiano tedesco – ha chiuso a sua volta le porte all’accoglienza. Il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, “ha messo in atto una politica dissuasiva, specialmente nella regione di confine con l’Italia e con la Manica”. I porti francesi sarebbero molto piu’ vicini di quelli spagnoli all’Italia, ma Parigi si e’ ben guardata dall’accogliere i 600 migranti. La leader del Front national Marine Le Pen ha elogiato l’operato di Salvini, paragonando la risposta del nuovo governo italiano alle politiche adottate dall’Australia contro l’immigrazione clandestina. Il repubblicano Eric Ciotti ha dichiarato che la decisione italiana e’ l’unica possibile per porre fine ai flussi migratori nel Mar Mediterraneo.
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Germania, il rapporto sulle emissioni mostra una situazione di stallo sulla protezione del clima
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – La Germania e’ in ritardo negli sforzi per raggiungere i suoi obiettivi climatici. Secondo un recente studio del ministero per l’Ambiente (Bmu), si puo’ presumere che tramite le misure attualmente in vigore le emissioni di gas serra saranno ridotte di circa il 32 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. “Il divario attualmente previsto sara’ di circa otto punti percentuali”, afferma la bozza del Rapporto sui cambiamenti climatici 2017, che sara’ adottata dal Consiglio dei ministri questo mercoledi’. Il ministero spiega l’insoddisfacente progresso nella riduzione delle emissioni con lo “sviluppo economico inaspettatamente dinamico degli ultimi anni e della crescita demografica inaspettatamente forte”. Il rapporto reso noto dal quotidiano “Handelsblatt” mostra che la Germania ha fatto pochi progressi dal 2014. Anche allora era stato previsto un divario di 5-8 punti percentuali rispetto agli obiettivi. Di conseguenza, il governo federale ha adottato il programma di azione per il clima 2020 e il piano d’azione nazionale per l’efficienza energetica. Il primo rapporto sui cambiamenti climatici e’ stato presentato a novembre 2015. Il rapporto di questo mercoledi’ e’ il terzo. Entro il 2016 le emissioni totali di gas serra in Germania sono diminuite del 27,4 per cento, secondo il rapporto. Le stime dell’Agenzia federale dell’ambiente per il 2017 presuppongono che le emissioni diminuiranno leggermente.
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La Spagna accoglie la “Aquarius”, ma l’Europa resta in alto mare
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – La vicenda della nave “Aquarius” a cui l’Italia ha negato l’accesso ai suoi porti, e dei 629 migranti che trasportava, sottolinea la necessita’ che tutti i paesi europei affrontino il problema dell’immigrazione direttamente ed in modo equo: e’ questa la tesi sostenuta dal quotidiano economico britannico “The Financial Times”, secondo il quale la felice conclusione di una singola operazione di salvataggio non costituisce affatto una valida strategia. I recenti risultati elettorali in diversi paesi del continente sono stati influenzati proprio dalla mancanza di una politica coerente sulla questione: un approccio unitario e’ assolutamente necessario, anche per riequilibrare la tirannia della geografia che distribuisce in maniera ineguale il peso del fenomeno migratorio con una maggiore o minore pressione sui singoli paesi sui differenti punti di pressione; perche’ infatti Tripoli sara’ sempre piu’ vicina alla citta’ siciliana di Trapani che alla tedesca Amburgo. La soluzione, afferma il giornale della City di Londra, va ricercata nelle capitali europee, e non in alto mare: al vertice dei capi di Stato e di governo in programma il 28-29 giugno prossimi a Bruxelles, l’Unione Europea deve dimostrare una migliore leadership ed una maggiore unita’ sulla questione dell’immigrazione. Senza un riequilibrio delle responsabilita’ di ciascun paese di fronte a questo problema, diventerebbero assai difficili da realizzare anche le altre priorita’ dell’Europa: ad esempio la risposta da dare al neo-protezionismo degli Stati Uniti oppure la realizzazione dell’unione bancaria. Di fronte alla determinazione del presidente Donald Trump a smantellare il sistema commerciale globale, l’Ue deve comportarsi come quella superpotenza economica che ha il potenziale di essere: lo scontro sull’immigrazione invece rischia di rompere l’unita’ di quel fronte. Senza una politica unitaria su questa questione, conclude il “Financial Times”, l’autorita’ morale dell’Europa in materia di diritti umani ne sara’ intaccata, risorgeranno i distruttivi nazionalismi, la liberta’ di movimento ne soffrira’ e la capacita’ dell’Ue di lavorare come un blocco unito si indebolira’ ulteriormente.
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Bce, tre fonti di rischio finanziario
13 giu 11:08 – (Agenzia Nova) – La Banca centrale europea (Bce) attraverso il suo consiglio guidato dal francese Daniele Nouy, in qualita’ di autorita’ di vigilanza finanziaria di 19 paesi della zona euro, decide ogni 14 giorni una serie di misure. Spesso le banche italiane sono l’argomento principe, scrive la “Sueddeutsche Zeitung”, data la mole delle loro sofferenze. Tuttavia “anche la Deutsche Bank ha i suoi punti deboli”, nonostante il fatto che l’economia tedesca sia in piena espansione da anni. Secondo la “Sueddeutsche Zeitung”, le autorita’ di vigilanza bancaria tengono sotto controllo Bnp Paribas, Societe Generale e anche Deutsche Bank. I supervisori vogliono ottenere un quadro piu’ preciso di come le banche valutano le loro obbligazioni, azioni e derivati. I derivati sono prodotti finanziari il cui sviluppo dei prezzi dipende dal prezzo di altri prodotti finanziari, come le azioni o le materie prime. Con i derivati le compagnie aeree o le case automobilistiche possono proteggersi dalle fluttuazioni dei prezzi, ma questi prodotti sono stati tra i fattori scatenanti della crisi finanziaria. Confrontando direttamente le tre istituzioni, le autorita’ di vigilanza vogliono anche affinare la loro visione dell’intero panorama bancario europeo e infine ricavare standard uniformi. Soprattutto nella valutazione dei derivati, i margini sono molto ampi, poiche’ le banche lavorano con molte ipotesi nel calcolo. Inoltre, Deutsche Bank ha ancora, in termini di dimensioni, un portafoglio incredibilmente ampio di derivati, attraverso il quale e’ in rete con altre banche in tutto il mondo. E’ quindi inevitabilmente considerato un grande rischio sistemico. Le grandi banche hanno ancora 132 miliardi di euro di tali titoli in bilancio, ha scritto il capo della Bce Nouy a maggio all’eurodeputato italiano Marco Zanni, che aveva fatto una richiesta in tal senso. Sembra molto, ma rappresenta poco meno dell’uno per cento del patrimonio totale delle banche esaminate. Tre anni fa, erano ancora 188 miliardi di euro.
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