L'infrastruttura

Vertiporti, potenziamento digitale per quello di Roma Fiumicino in vista dei primi voli nel 2024

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Gli Stati Uniti pronti per la mobilità aerea urbana, ma anche l’Europa si appresta a realizzare un’ampia e capillare infrastruttura eVTOL, con centinaia di vertiporti. A Roma accordo Sita-UrbanV per la digitalizzazione del vertiporto di Fiumicino.

Serve una nuova infrastruttura eVTOL con centinaia di vertiporti

Entro il 2024 su Roma e altre grandi Capitali europee come Parigi e Amsterdam si potrebbero iniziare a veder volare in cielo i primi droni passeggeri e aerotaxi. Per arrivare a questo traguardo storico servono però delle infrastrutture dedicate al decollo e all’atterraggio verticali dei velivoli elettrici (eVTOL).

Si tratta dei vertiporti, che non dovranno solamente innervare il centro città, ma estendersi anche nelle periferie, fino ad interconnettersi con le altre infrastrutture dei trasporti. Bisogna immaginarsi queste stazioni della mobilità aerea urbana (la Urban air mobility, o Uam) seguire i percorsi della rete metropolitana, della rete ferroviaria, finanche le linee del trasporto pubblico su gomma più richieste.

Solo negli Stati Uniti un recente Rapporto di McKinsey ha stimato che un solo operatore Uam potrebbe anche effettuare più di 20 mila voli al giorno entro il 2030. Questo perché il mercato si attende un vero e proprio boom dei droni passeggeri e degli altri velivoli per il trasporto di esseri umani e di merce in ambito urbano.

Vertiporti con 100 stazioni a New York entro il 2030

Il settore eVTOL ha il vantaggio di poter percorrere brevi distanze tra l’aeroporto e il centro città, al massimo voli di 20 minuti, del tutto sostenibili dal punto di vista ambientale e con il tempo anche economico.

Ogni stazione potrebbe essere attrezzata con un servizio di cambio batterie per il drone o l’aerotaxi a motore elettrico. Secondo i ricercatori città come New York o Londra potrebbero avere bisogno di un’infrastruttura eVTOL di almeno 30 vertiporti, che assieme offrirebbero almeno 100 stazioni di decollo e atterraggio verticali.

Ma l’infrastruttura non riguarderebbe solo le grandi città, anche le più piccole, come Atlanta, Dallas o Denver potrebbero poter contare su una quindicina di vertiporti, fino a 65 piazzole eVTOL.

Il vertiporto di Roma Fiumicino, l’accordo Sita-UrbanV

Se Parigi punta all’anno prossimo per offrire droni passeggeri in occasione delle Olimpiadi, Roma non è da meno e già guarda al Giubileo del 2025.

L’anno scorso è stato presentato alle porte della Capitale il primo vertiporto sperimentale all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Una stazione da 5.500 metri quadrati al coperto, con aree di sosta, diversi locali e uffici, un magazzino e il punto di cambio batterie.

Così Roma si prepara al 2024, quando partirà il collegamento tra l’aeroporto e il centro di Roma. A riguardo, oggi è stato annunciato un nuovo accordo tra Sita e UrbanV per la nascita di nuovo ecosistema operativo multifunzionale e digitale per la gestione dei passeggeri per l’eVTOL di Fiumicino.

La collaborazione servirà per testare e convalidare il progetto romano e valutare le potenziali sinergie commerciali a livello mondiale per un go-to-market congiunto nel segmento della mobilità aerea avanzata e urbana.

Mercato Uam per l’Europa

Un altro studio pubblicato da Easa e McKensey ha stimato il mercato europeo Uam attorno ai 4,2 miliardi euro entro la fine del 2030, con la possibilità di dare vita a 90 mila posti di lavoro, senza sommarvi quelli relativi alla produzione dei velivoli.

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