Lo Schema di Concessione Stato-Rai è stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed i relativi obblighi in capo alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo sono operativi dal 30 aprile scorso.
A quanto sembra, però, l’atto non è stato ancora firmato dalle parti, motivo per cui la Rai ancora non rispetta il divieto di pubblicità sul canale per bambini YoYo.
Nonostante i soliti “impasse” all’italiana, si sta già lavorando alla stesura del nuovo Contratto di Servizio che, per la prima volta, avrà durata quinquennale e l‘Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato un veloce “confronto” con gli Stakeholders sulle relative linee guida.
L’occasione sarà utile per definire un “codice di comportamento” della concessionaria, più puntuale del passato e con meno “vie di fuga”. Dal punto di vista degli utenti, le principali tematiche sulle quali concentrare l’attenzione e “fissare i paletti” sono le seguenti.
Miglioramento della qualità del servizio.
E’ necessario realizzare un sistema di rilevazione della qualità dei programmi, in grado di misurare con sufficiente puntualità il rispetto della mission affidata alla società concessionaria, sulla base di indicatori riferiti ai valori primari che declinano la qualità nel senso del valore pubblico che l’offerta Rai deve essere in grado di generare.
In particolare:
1) valori istituzionali: ad esempio valori identitari, pluralismo, democrazia;
2) valori di etica sociale: solidarismo, comprensione, onestà, trasparenza, equilibrio;
3) valori fondativi del contratto di valore pubblico: ad esempio rispetto, affidabilità, capacità di innovazione, capacità di lettura dei problemi e dei cambiamenti;
4) valori culturali: ad esempio comprensione di problemi sociali, arricchimento delle conoscenze del pubblico, incentivo a saperne di più, a discuterne con altri;
5) valori di servizio: ad esempio continuità d’informazione su ciò che riguarda la sicurezza e la mobilità dei cittadini;
6) valori in negativo in quanto assenza di disvalori: ad esempio non volgarità, non violenza, non falsificazione della realtà.
Informazione
La concessionaria deve garantire in ogni periodo dell’anno ed in qualsiasi fascia oraria una “par condicio sostanziale” tra i vari soggetti politici, culturali, scientifici e religiosi. Un’informazione obiettiva e completa è il valore cui dovrebbe tendere il servizio pubblico. Un’informazione equidistante, neutrale, che presuppone la semplice rappresentazione dei fatti ed un approfondimento che evidenzi tutte le opinioni in campo evitando di offrire verità precostituite.
Separazione contabile.
L’attuale contabilità separata operata dalla concessionaria appare superata e inefficace. E’ necessaria una separazione funzionale tra attività di servizio pubblico e attività commerciali della Rai, possibilmente creando due strutture aziendali indipendenti. L’affollamento pubblicitario dovrebbe di conseguenza essere ridotto o annullato sui contenuti di servizio e aumentato in quelli commerciali, che non possono essere finanziati dal canone, né dalla pubblicità eventualmente inserita nelle trasmissioni di servizio pubblico.
Verifica degli obblighi previsti dal Contratto di Servizio.
Oltre alla necessaria vigilanza di AGCOM e del MiSE, è necessario istituire un’apposita commissione paritetica RAI-CNU, ai fini di una più puntuale e periodica verifica degli adempimenti cui è tenuta la concessionaria.