Gli Stati Uniti sono il posto numero uno al mondo per dittatori, oligarchi e truffatori per nascondere i loro soldi sporchi, afferma un nuovo rapporto
Gli Stati Uniti hanno battuto i famosi guru del segreto bancario Svizzera al secondo posto
Truffatori, dittatori, oligarchi e ogni sorta di gente cattiva usano gli Stati Uniti per nascondere il loro bottino
2022 Financial Secrecy Index classifica i paesi sulla trasparenza finanziaria
Biden sarà a disagio dopo aver messo la lotta contro il denaro sporco come priorità
Gli Stati Uniti si sono classificati al primo posto – e peggio – in una classifica globale per i paesi che forniscono segretezza finanziaria ai cattivi globali come dittatori, oligarchi, criminali organizzati e ricchi evasori fiscali.
Gli Stati Uniti hanno battuto comodamente la Svizzera al secondo posto grazie ai suoi atteggiamenti molto rilassati nei confronti della criminalità finanziaria in stati come Nevada e Delaware.
Il Financial Secrecy Index 2022, pubblicato ieri, classifica i paesi combinando quanto intensamente il sistema finanziario e legale di ciascun paese consente agli individui di nascondere e riciclare denaro estratto da tutto il mondo con il volume di servizi finanziari che il paese fornisce ai non residenti.
La classifica della segretezza degli Stati Uniti non è così lontana dalla norma con 67 su 100 (con 100 come segretezza totale), ma poiché fornisce circa il 25 per cento dei servizi finanziari mondiali, è considerata il fornitore di segretezza finanziaria numero uno al mondo dalla Tax Justice Network, l’ente di beneficenza che produce l’indice di segretezza finanziaria.
Il segreto finanziario consente la corruzione, il crimine e l’elusione fiscale che viene comunemente percepita in altri paesi e consente ai paesi ricchi di trarne profitto.
La classifica sarà un imbarazzo per l’amministrazione Biden che ha messo la lotta contro il denaro sporco, la corruzione e la cleptocrazia come il quarto pilastro della sua politica estera.
“Condurrò gli sforzi a livello internazionale per portare trasparenza al sistema finanziario globale, andare dopo paradisi fiscali illeciti, sequestrare beni rubati e rendere più difficile per i leader che rubano alla loro gente nascondersi dietro società anonime”, ha scritto Biden in Foreign Affairs prima di entrare in carica.
Ma durante il suo mandato, gli Stati Uniti hanno aumentato la loro offerta di segreto finanziario al resto del mondo di quasi un terzo, rendendolo quasi il doppio di quello della Svizzera.
Il passo indietro degli Stati Uniti sulla trasparenza finanziaria arriva in un momento in cui le nazioni occidentali stanno tentando di impadronirsi dei beni degli oligarchi russi che hanno fatto le loro fortune saccheggiando e saccheggiando la ricchezza nazionale della Russia.
Questo atto, spinto dall’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, è reso un compito erculeo dal tipo di segretezza fornita dagli stati americani che non richiedono alle aziende di nominare gli individui che li possiedono.
Le autorità italiane hanno indagato sulla proprietà del gigantesco yacht Scheherazde, ormeggiato in darsena a Marina di Carrara vicino a Pisa, per i sospetti che sia in ultima analisi di proprietà di Putin.
La proprietà dello yacht è stata oscurata in segreto, con la nave registrata alle Isole Cayman che sembra essere di proprietà di una società registrata alle Isole Marshall, il che significa che anche gli investigatori specializzati non possono essere sicuri di chi sia la persona dietro tutte le società che lo possiedono davvero.
La segretezza finanziaria globale consente il tipo di corruzione su larga scala (nota anche come grande corruzione) che consente agli attori canaglia non solo di arricchirsi e godere della loro ricchezza illecita, ma di controllare interi paesi, privare i suoi cittadini della libertà e minacciare altri paesi.
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Nazionalismo e populismo mettono in pericolo la salute mondiale, così nasce il nuovo ordine
Secondo il recente documento stilato dall’ International Science Council (organizzazione che riunisce più di 200 associazioni scientifiche internazionali), il peggior scenario possibile nella gestione dell’attuale infinita emergenza sanitaria sarebbe legato alla “crescita di correnti politiche nazionalistiche e populiste, parallelamente all’aumentare di tensioni geopolitiche”, che porterebbero inevitabilmente a una riduzione dei tassi di vaccinazione globale, con conseguente catastrofico impatto su salute pubblica e sistema sanitario.
Et voilà, il capolavoro è fatto. La saldatura tra emergenza sanitaria e crisi geopolitica è servita. Per evitare dunque ricadute pandemiche sarà necessario:
1. Evitare che governi “nazionalisti”, e “populisti” (cioè sovranisti e antiglobalisti) prendano il potere.
2. Normalizzare in funzione di polizia internazionale (e scommettiamo toccherà alla NATO farlo) eventuali situazione di tensione geopolitica, nonché sistemare eventuali teste calde che turbano la quiete indispensabile per un programma di vaccinazione mondiale.
Il morbo mondialista sposa il globalismo sanitario: un connubio ideologico perfetto che fornisce l’alibi ideale per qualsiasi iniziativa si ritenga opportuna a scapito di sovranità nazionali e governi sgraditi.
Qualcuno dubita ancora che clinica e guerra non vadano d’accordo?
Weltanschauung Italia
Fonte: https://council.science/publications/covid19-unprecedented-and-unfinished/