In Europa Si discute della revisione del regolamento sullo scambio automatico di dati come impronte digitali, DNA e targhe
Inserire foto e dati di ogni patente di guida europea in un sistema comune di riconoscimento facciale per la polizia. La proposta arriva al tavolo del Consiglio dell’Unione europea il 17 febbraio. Si discute della revisione del regolamento sullo scambio automatico di dati come impronte digitali, DNA e targhe tra le forze di polizia del blocco dei 27, detto in gergo Prüm II. La Commissione europea ha licenziato la sua versione l’8 dicembre 2021, che deve passare ora al vaglio di Parlamento e Consiglio.
Proprio al Consiglio la presidenza di turno, fino a giugno affidata alla Francia, ha formulato una serie di bozze in cui calca sempre di più la mano sul ricorso a sistemi automatici di sorveglianza. In una prima bozza propone di autorizzare l’uso di sistemi di riconoscimento facciale per scandagliare le foto di tutte le patenti di guida europee alla ricerca di criminali, sospettati o persone scomparse. E solo qualche giorno fa, il 13 aprile, Parigi ha proposto anche di creare un sistema automatico di confronto del dna, che interroghi tutte le banche dati dei 27.
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Tecnologie vietate ai figli di Steve Jobs, Mark Zuckerberg e Bill Gates
“I figli di Melinda Gates non hanno smartphones e usano un computer solo in cucina. Suo marito Bill trascorre ore nel suo ufficio a leggere libri mentre tutti gli altri aggiornano la loro homepage.
La scuola privata più ambita della Silicon Valley, la Waldorf School of the Peninsula, vieta i dispositivi elettronici per gli under 11 e insegna ai figli dello staff di eBay, Apple, Uber e Google a costruire go-kart, lavorare a maglia e cucinare.
Mark Zuckerberg vuole che le sue figlie leggano Il dottor Seuss e giochino fuori piuttosto che usare Messenger Kids. Steve Jobs limitava rigorosamente l’uso della tecnologia da parte dei suoi figli a casa.
È sorprendente se ci pensi: più soldi guadagni dall’industria tecnologica, più sembri proteggere la tua famiglia dai suoi effetti“.
Fonte: documento pubblicato da Alice Thomson su The Times
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Il Parlamento lettone toglierà la cittadinanza a chiunque sostenga l’operazione militare russa in Ucraina
Il Parlamento lettone ha accolto in seconda e ultima lettura emendamenti alla legge sulla cittadinanza, che prevedono la privazione della cittadinanza per tutte le persone che sostengono l’operazione speciale militare russa in Ucraina.
Il 7 aprile, la Saeima (Parlamento lettone) aveva anche adottato emendamenti urgenti alla legge sull’immigrazione, sospendendo fino al 30 giugno 2023 il rilascio del primo soggiorno temporaneo ai cittadini della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia, ad eccezione di richieste fondate sul ricongiungimento familiare, sulla protezione internazionale, sul lavoro, sugli studi o sulla necessità di tirocinio di studio, nonché su interessi nazionali o motivi di carattere umanitario.