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Valente (ASI): “Stiamo segnando la via italiana verso la Luna e Marte”. Presentato Halo, primo modulo del Lunar Gateway

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L’Italia rafforza il suo ruolo nel programma Artemis con il primo modulo abitativo della stazione Gateway, sviluppato da Thales Alenia Space e destinato a supportare le future missioni sulla Luna. Ma sono diversi i programmi che ci vedono coinvolti. La strategia Moon to Mars.

Ecco il primo modulo abitativo della stazione Lunar Gateway

L’industria spaziale italiana continua a guadagnare centralità nell’esplorazione lunare. A Torino, Thales Alenia Space ha presentato ufficialmente HALO (Habitation and Logistics Outpost), il primo modulo abitativo della stazione spaziale Lunare Gateway.

L’evento, rivolto alla stampa internazionale, ha anticipato il trasferimento del modulo presso lo stabilimento Northrop Grumman in Arizona, dove verrà completato prima della consegna alla NASA.

HALO sarà lanciato in orbita lunare insieme al Power and Propulsion Element (PPE) per supportare la missione Artemis IV, fungendo da punto d’appoggio per gli astronauti e per le ricerche scientifiche.

In prima linea nella corsa alla Luna “e oltre”

Il programma Gateway rappresenta una delle più ambiziose iniziative dell’esplorazione spaziale moderna e vede l’Italia come uno dei principali attori. L’evento ha visto la partecipazione di figure chiave del settore, tra cui Giampiero di Paolo, CEO di Thales Alenia Space Italia, Jon Olansen, NASA Gateway Program Manager, e Sara Pastor, responsabile del team lunare di ESA.

Stiamo sempre più segnando la via italiana verso la Luna e Marte – ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente – il ruolo dell’Italia con il supporto di ASI è preminente nel programma di esplorazione umana del nostro satellite”.

A Torino sta vedendo la luce il secondo modulo I-HAB che Thales consegnerà direttamente alla NASA. Nelle ultime settimane – ha aggiunto Valente – molte cose sono accadute in questo ambito e altre ci aspettano a breve come l’arrivo sulla Luna di LuGRE, ricevitore satellitare di ASI sviluppato da Qascom, che ha già messo a segno tanti record di connessione satellitare”.

La competenza e la capacità del Made in Italy nel campo dell’abitabilità dello spazio è riconosciuta e apprezzata a livello mondiale. Attraverso il supporto di ASI – ha sottolineato il Presidente dell’ASI – l’industria e la ricerca italiane contribuiscono in modo significativo al programma Artemis sviluppando tecnologie all’avanguardia per gli habitat, i sistemi di supporto vitale e le infrastrutture di trasporto e comunicazione. Si tratta di una grande collaborazione internazionale, questa è The Italian Way to the Moon and Beyond”.

Italia hub di eccellenza per lo Spazio

Come ricordato dall’Agenzia spaziale italiana, il nostro Paese è impegnato nello sviluppo di altri progetti chiave per l’esplorazione lunare. L’importanza strategica del settore spaziale italiano è testimoniata anche dalla presenza del Lunar Mission Simulation and Control Center (LMSCC) presso ALTEC, a Torino.

Questa infrastruttura svolge un ruolo chiave nella gestione delle missioni robotiche sulla Luna, fornendo supporto a operazioni critiche per il futuro dell’esplorazione spaziale umana.

Il Centro per le missioni robotiche lunari dovrebbe veder la luce entro la fine del 2026 e affiancherà quello già operativo, sempre in Altec, del Rocc (Rover Operation Control Center) dedicato alle operazioni e simulazioni marziane dell’Agenzia Spaziale Europea.

L’esplorazione lunare e il futuro dell’industria italiana

L’industria spaziale italiana, con il sostegno dell’ASI, è protagonista in numerosi programmi di rilevanza internazionale. Oltre al contributo al programma Artemis della NASA, l’Italia è coinvolta in ESA Moonlight, programma mirato allo sviluppo di servizi di navigazione e comunicazione per le future missioni lunari.

Un’iniziativa pionieristica per creare una costellazione di satelliti in orbita attorno alla Luna, destinata a servizi di comunicazione e navigazione. Con oltre 400 missioni lunari pianificate da agenzie spaziali e aziende private nei prossimi due decenni, questo programma rappresenta un passo significativo verso l’esplorazione sostenibile della Luna e lo sviluppo di un’economia lunare.

Il nostro Paese lavora inoltre allo sviluppo del modulo pressurizzato abitativo lunare di superficie Modular Permanent Habitat (MPH), un modulo abitativo multifunzionale progettato per fornire agli astronauti un ambiente sicuro e funzionale, che si adatta perfettamente alla strategia a lungo termine Moon to Mars (M2M) della NASA.

MPH sarà il primo modulo abitativo italiano ad operare sulla superficie lunare; oltre alla capacità di garantire un habitat sicuro e confortevole per gli astronauti in missione al polo sud lunare, permetterà di espletare molte funzionalità, tra cui la capacità di effettuare esperimenti scientifici, di interoperare con altri asset esterni (lander, rover, ecc.) e di essere gestito in autonomia dalla Terra.

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