Se è vero che più di un quarto delle famiglie europee, stando al recente rapporto Eurostat «Key figures in Europe», non possono permettersi una vacanza (con una percentuale che arriva addirittura al 62,5% in Romania, mentre tocca il suo minimo in Lussemburgo, al 7,6%), sarebbe alquanto affrettato immaginarsi resort di mare e montagna deserti. Certo, il profilo del villeggiante di oggi è molto cambiato rispetto ad appena qualche anno fa. A partire dalle mete: il racconto giornalistico degli ultimi mesi ha mostrato come la Puglia, con prezzi considerati ormai proibitivi vista la congiuntura non certo favorevole, sia stata quasi sostituita dall’Albania come meta low-cost di culto dell’estate 2023. E poi i periodi. Ci stiamo abituando a tenere l’aria condizionata accesa pure a ottobre: perché stupirsi se agosto, tra prezzi e caldo soffocante, sia quasi disertato, spingendo chi può a prendersi ferie in altri periodi dell’anno? Settembre, in primo luogo. A lungo mese del villeggiante VIP, se adesso è richiestissimo (9,8 milioni di turisti italiani quest’anno, +11% rispetto al 2022) è quasi una questione di sopravvivenza.
Per questo, anche se agosto è stato un mese abbastanza deludente per gli albergatori italiani e per tutto il settore dell’hospitality (-5,7% di domanda interna, fortunatamente controbilanciato da un +3,6% di turisti stranieri), il settore sembra tenere, anche se con qualche ammaccatura (3 milioni di pernottamenti in meno rispetto al 2022, per un totale di 207 milioni). Del resto altri dati restituiscono un quadro più confortante, con il traffico aereo ai massimi livelli post-pandemia e quasi in linea con il 2019 e incrementi da record per l’Islanda, la Croazia, la Grecia, il Portogallo e il Lussemburgo; l’Italia, con un +2,3% nel traffico passeggeri, fa meglio della Spagna e soprattutto di Germania, Francia e Regno Unito, con saldi pesantemente negativi.
Quattro miliardi di ore per programmare i viaggi
Ma tra le cose per cui è cambiato il profilo del viaggiatore c’è sicuramente anche il ricorso alla mobile economy: il 2023 è stato l’anno in cui si è trascorso più tempo in assoluto in app di viaggio, come ha mostrato l’ultimo rapporto di data.ai. Fra maggio e agosto, infatti, sono stati superati i quattro miliardi di ore su app di questo genere installate su telefonini Android, più di un miliardo al mese, con un incremento annuale rispetto al 2022 pari al 14%, più di tre volte il totale dell’estate del Covid, il 2020. Il dato è planetario, e il grafico mostra come in Italia, in realtà, ci sia stata una leggera flessione. Un brutto segnale? Si potrebbe obiettare che quando si è in vacanza si ha poco tempo per lo smartphone, e che una parte di queste ore sia passata per guardare destinazioni che poi non si scelgono.
Ma la realtà è forse un’altra: l’incremento pare essere motivato soprattutto dal tempo trascorso su app dedicate ai viaggi quotidiani, come ad esempio quelle per prenotare i viaggi sui treni, più che per le vacanze vere e proprie. Non solo i treni, ma anche app come Uber e InDrive si sono comportate particolarmente bene. Un altro segnale che questo genere di acquisti online si sta spostando sempre di più sullo smartphone e non sui PC, anche grazie al canone estremamente basso che ormai si paga per le offerte di telefonia mobile (su SOSTariffe.it è a disposizione il comparatore che permette di confrontarle tra loro, evidenziando quelle che offrono più gigabyte di traffico dati).
Aerei e autobus, l’Italia dei viaggi nel 2023
Sul livello del 2022, invece, le app di servizio integrato, prenotazione di alberghi e prenotazione di voli, come Booking.com e simili; un risultato da non disprezzare, considerando che l’anno scorso è stato per molti quello del boom post-pandemia, quando tutti i viaggi che erano stati annullati o rimandati hanno potuto essere riprogrammati per la prima volta. Bisognerà, certo, vedere quanto terrà il trend negli anni successivi, per vedere l’impatto dell’inflazione galoppante e l’aumentare dei disordini in diverse parti del mondo, che le rende peraltro molto meno attrattive per chi deve viaggiare e scegliere la prossima meta per le vacanze (per intenderci, togliere quasi del tutto la Russia dal panorama delle possibili destinazioni non è indolore dal punto di vista globale).
A livello mondiale, è interessante notare anche come, dati alla mano, otto delle dieci app con i risultati migliori del 2023 siano app di trasporto. In Italia, quelle del settore con gli incrementi più elevati sono state, nell’ordine, Flightradar24, Airbnb, Pulse (e quindi Booking.com), Ryanair, Transit, Trainline, Probus Rome, AMT Genova, Wizz Air ed eDreams.
In roaming come a casa, ma attenzione
Insomma, le vacanze sono sempre più digitali: lo smartphone è un compagno inseparabile non solo nella vita di tutti i giorni ma anche quando ci si prende un paio di settimane di pausa, sia in Italia che all’estero; e ancora di più per l’organizzazione dei trasporti quotidiani, dal biglietto dell’autobus al treno. In questa direzione sono andate anche le iniziative europee volte a rendere più semplice l’utilizzo del telefonino quando si è lontani da casa, grazie al Roaming like at home che permette di telefonare nell’Unione europea alle stesse condizioni che si hanno in Italia nonché di poter contare su un generoso pacchetto dati. Anche se è bene non considerarlo infinito: quattro, cinque, sei giga possono sembrare tanti, ma le app sono sempre più avide di risorse e anche se non si utilizzano quelle più esose in assoluto, come i programmi per lo streaming ad alta e altissima definizione, il rischio di finire a secco prima della fine della vacanza (e dover quindi correre ai ripari in tutta fretta, con pacchetti per avere qualche giga aggiuntivo che non sempre vengono attivati immediatamente e che in più di un caso sono molto salati) non è irrisorio. Per questo utilizzare un comparatore come SOSTariffe.it e confrontare i diversi operatori è il modo migliore per non avere brutte sorprese dopo la partenza, soprattutto quando i tempi non sono troppo felici ed è molto meglio avere un occhio di riguardo per quello che ancora rimane nei nostri portafogli.