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Utilities, 1 miliardo di utili nel 2017 (+15%). Nel 2022 previsti 74 miliardi di investimenti

Energia

Il settore delle utilities torna a crescere. Gli economisti esperti di utility e di servizi pubblici locali affermano che le aziende elettriche, dell’acqua potabile, di gestione dei rifiuti o del gas sembrano uscite dalla crisi.  “I profondi mutamenti del mercato energetico non sono ormai più un problema per le utility – afferma Andrea Gilardoni, Presidente di AGICI e docente presso l’Università Bocconi che insieme con Accenture, ha coordinato lo studio 2018 sulle utilities leader in ltalia e in Europa, realizzati nell’ambito dell’Osservatorio sulle Alleanze e le Strategie nel Mercato Italiano e Paneuropeo delle Utilities giunto alla sua XVIII edizione. “Razionalizzazione, sfruttamento delle economie di scala, entrata in nuovi business, uniti al basso costo del debito, stanno garantendo risultati economico-finanziari brillanti e importanti risorse da destinare a nuovi investimenti” ha concluso Gilardoni.

In Italia

Secondo lo studio per quanto attiene gli investimenti nel nostro paese, i principali gruppi energetici e utilities italiane hanno pianificato un volume di investimenti al 2022 di circa € 74 miliardi. Di questi, oltre € 11 miliardi sono attribuibili al comparto delle multiutilities e saranno destinati principalmente ad attività regolate (in media rappresentano il 78% degli investimenti pianificati dalle multiutilities). Buona parte del fabbisogno finanziario sarà coperto tramite autofinanziamento ed emissioni obbligazionarie.

“La transizione energetica e gli obiettivi SEN – aggiunge Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICIporranno ulteriori grandi sfide agli operatori ma le utility stanno già ora ponendo le basi per affrontarle investendo soprattutto nelle reti elettriche, tassello fondamentale per abilitare un nuovo modello energetico decentralizzato, pulito e intelligente. Stiamo vivendo – conclude Marco Carta – quello che potremmo chiamare un rinascimento degli operatori di rete”

Nel 2017 è continuata la crescita delle performance economico-finanziarie delle multiutilities che operano in Italia. I principali operatori hanno fatto registrare oltre € 1 miliardo di utili aggregati, con un incremento del 15% rispetto al 2016. Le performance 2017 hanno beneficiato del positivo contesto macro-economico, di condizioni dei mercati energetici favorevoli, del contributo di nuove acquisizioni, di una diffusa crescita organica, dell’incremento dell’efficienza gestionale e di maggiori ricavi regolati dal settore idrico. Anche le prospettive di breve-medio termine sono positive.

L’analisi del debito evidenzia una sempre maggiore sostenibilità dell’indebitamento finanziario delle utility. La Posizione Finanziaria Netta aggregata mostra una modesta crescita nel 2017 (+2,8% rispetto al 2016), raggiungendo il valore di € 10,7 miliardi, a fronte di investimenti delle principali multiutilities italiane per circa € 2 miliardi.

Ed ecco in sintesi gli elementi salienti scaturiti i dall’analisi delle strategie e delle performance economico-finanziarie dei dieci maggiori player italiani nei settori elettricità, gas, idrico, rifiuti nonché dei 40 maggiori gruppi europei.

In Europa

A livello europeo, le performance dei 39 maggiori gruppi nel settore Gas&Power hanno mostrato nel 2017 un trend di ripresa in controtendenza rispetto alla contrazione dei risultati iniziata nel 2013. Il fatturato aggregato è ammontato a circa € 1.660 miliardi, con una crescita sul 2016 dell’8% trainata dalle società Oil&Gas. Questa tendenza si è riflessa anche sul reddito netto aggregato che, con un valore di € 98 miliardi, è risultato più che raddoppiato rispetto al 2016.

Le utilities europee stanno ridefinendo gli orientamenti strategici e i piani di investimento. Nei prossimi anni i 39 maggiori operatori Gas&Power continentali hanno pianificato investimenti per oltre € 120 miliardi ogni anno. Buona parte di questi saranno destinati ai “new business”: smart grid, smart meter, sistemi di accumulo, demand side management, e-mobility, efficienza energetica, local grid e banda ultralarga.

Contribuire al raggiungimento degli obiettivi della SEN supportando un nuovo modello di Smart City, è questa la proposta lanciata da Accenture alle utilities italiane. Le città del Bel Paese oggi ospitano il 70% degli Italiani, consumano il 60% dell’energia elettrica, il 70% del gas naturale e ben il 77% del carburante per autotrazione. È evidente come esse rappresentino un luogo chiave per innescare la trasformazione del territorio urbano.

“Le utilities possono giocare un ruolo di rilievo per il raggiungimento degli obiettivi della SEN, aiutando i territori e in particolare le aree urbane a diventare Smart City, generando crescita, innovazione e valore. Per farlo devono puntare su tre abilitatori: la digitalizzazione, spinta da una sempre più rapida evoluzione e accessibilità delle tecnologie; l’introduzione delle logiche dell’economia circolare con un migliore utilizzo delle risorse e l’attivazione di sistemi aperti e di Open Innovation” osserva Pierfederico Pelotti, Responsabile Utilities di Accenture in Italia, Europa Centrale, Grecia. “In particolare con riferimento a quest’ultimo punto, la collaborazione alla base di questo nuovo modello di Smart City consentirà alle utilities di migliorare la regia complessiva delle attività necessarie, condividendo investimenti, coinvolgendo i diversi stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione, nonché i cittadini”.

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