I droni non potranno essere usati per registrare o monitorare attività, che si appellano al primo emendamento della Costituzione statunitense, (libertà di espressione ndr.) come cortei e manifestazioni pubbliche.
Queste le linee guida espresse la scorsa settimana dal Dipartimento di Giustizia Americano in un documento di cinque pagine, dove si chiariscono i limiti secondo i quali il governo può utilizzare i droni solo qualora fosse necessario e nel rispetto e tutela della privacy di ogni cittadino.
Nello specifico, le linee guida prevedono che il Dipartimento di Giustizia potrà utilizzare i droni per operazioni di monitoraggio solo dopo aver ottenuto un mandato. Una restrizione che garantirà al cittadino una maggiore sicurezza dal punto di vista della privacy oltre a porre l’accento sulla delicata questione della trasparenza.
Secondo il documento, il Dipartimento di Giustizia richiederà ai piloti di APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto) un appropriato training e supervisionerà le loro abilità e conoscenze anche attraverso corsi obbligatori incentrati sulle politiche dipartimentali. Un altro modo per garantire massima responsabilità e affidabilità da parte degli operatori nei confronti del pubblico.
Il Dipartimento di Giustizia provvederà a eseguire report annuali sul tema della privacy, del trattamento dei dati personali in modo da trovare qualsiasi tipo di ‘falla’ giuridica nel sistema che possa compromettere la giusta tutela dei dati personali del cittadino.
Parlando di privacy, un aspetto molto importante riguarda la conservazione da parte del governo dei dati personali dei cittadini. Infatti, la raccolta di informazioni da parte di droni sarà soggetta al Privacy Act. Questo significa che non ci sarà nessuna condivsione di dati personali con agenti esterni non coinvolti e che qualsiasi tipo d’informazione che potrebbe essere usata per identificare un individuo estraneo alla vicenda sarà eliminata dopo 180 giorni dalla registrazione.
Secondo un report dell’Ispettore Generale del Dipartimento di Giustizia, lo scorso anno ci sono state soltanto 13 investigazioni da parte del Dipartimento di Giustizia in cui sono stati usati droni. Le operazioni andavano dal rapimento al monitoraggio di sospetti, alla caccia all’uomo e alle operazioni anti-droga.
Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia ci tiene a precisare nel documento che queste sono linee guida e non norme giuridiche, pertanto rappresentano un punto di partenza per fare chiarezza nel settore.