Sinergie tra amministrazioni pubbliche e imprese, partenariati pubblico-privati sempre più estesi, per sviluppare modelli di cooperazione e competizione (‘coopetition’) tra enti pubblici e privati, con l’obiettivo di finanziare, costruire e gestire infrastrutture e fornire servizi di interesse pubblico.
È su questa strada che si inserisce “l’istituto del dialogo competitivo”, caratterizzato da modalità più flessibili che riescono a conciliare la prestazione di un servizio pubblico con la capacità innovativa delle imprese.
Un modello di innovazione e crescita sostenibile che l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha presentato a Livorno come percorso smart city del territorio, con l’introduzione di tecnologie avanzate, tra cui soluzioni LED per l’illuminazione pubblica, semafori smart gestiti da remoto, sensori per l’internet delle cose, telecamere per la video sorveglianza, gestione integrata del traffico e dei parcheggi, punti di monitoraggio della qualità dell’aria e dell’ambiente.
In città, inoltre, è stata sviluppata anche un’innovativa piattaforma informatica, denominata PELL (Public Energy living Lab), che permette di monitorare e misurare le prestazioni dell’intera infrastruttura digitale, grazie a cui, hanno spiegato dall’ENEA, “per la prima volta in Italia in una gara per l’affidamento dell’illuminazione pubblica è stato possibile adottare l’istituto del dialogo competitivo”.
Un processo di trasformazione digitale urbana, quello possibile con l’istituto del dialogo competitivo, che mette in moto nuove energie, idee e risorse: “Questo modello rappresenta la combinazione vincente di innovazione, rispetto per l’ambiente e risparmio economico – ha dichiarato in una nota Mauro Annunziato responsabile della divisione ENEA “Smart Energy” – infatti gli investimenti necessari per introdurre le soluzioni tecnologiche concordate tra ENEA, Comune ed aziende saranno sostenute interamente dalle imprese stesse, mentre i costi di investimento saranno recuperati attraverso i risparmi energetici che le soluzioni stesse garantiranno”.
“Non solo il Comune di Livorno non dovrà effettuare nessun investimento, ma i costi di gestione dell’intero nuovo sistema smart saranno inferiori del 20% rispetto a quanto il Comune paga attualmente per la sola illuminazione pubblica. In questo senso, il ‘modello Livorno’ può essere generalizzato in una policy nazionale che consente di risparmiare risorse energetiche, ambientali ed economiche per dare al cittadino molti più servizi e migliorare la qualità della vita e la sicurezza”.
Il progetto Livorno smart city, secondo i ricercatori ENEA, consentirà in media risparmi energetici totali fino al 70%, oltre a un taglio della CO2 di oltre 1.400 tonnellate annue.
Sono previste diverse infrastrutture strategiche, tra cui: torrette di ricarica elettrica e per il pronto soccorso, sensori per il controllo dell’allagamento di sottopassi, la riqualificazione delle linee elettriche, sistemi di video sorveglianza, WiFi e fibra ottica, il tutto coordinato da una piattaforma urbana che raccoglie e redistribuisce i dati secondo principi di interoperabilità definiti dalla stessa Agenzia.
Tutte le attività fin qui menzionate, infine, rientrano nell’ambito del progetto “ES-PA – Energia e Sostenibilità” per la Pubblica Amministrazione, coordinato dall’ENEA, per rafforzare le competenze degli amministratori pubblici sui temi energetici e della sostenibilità e costruire modelli replicabili in tutta Italia.