“I truffatori non vanno in vacanza, anzi approfittano proprio della stagione del relax per colpire con attivazioni non richieste e servizi a pagamento“. Non usa mezzi termini Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), per descrivere la montagna di segnalazioni riguardanti la telefonia che sono giunte agli sportelli dell’associazione durante il mese di agosto.
“Il fenomeno dei servizi non richiesti (con costi medi di 5 euro a settimana per ricevere sms, oroscopi, immagini, suonerie) -afferma Dona (segui @massidona su Twitter)– è davvero inarrestabile: ad insaputa dell’utente vengono attivati nuovi contratti spesso approfittando di app o banner sui siti più popolari. Purtroppo in questi casi gli utenti (o almeno quelli che si accorgono dell’abuso) non sanno come comportarsi perché rivolgendosi al proprio operatore telefonico ci si sente rispondere che la responsabilità è dei singoli fornitori. Su questo stiamo facendo approfondimenti, ma intanto tutti coloro che si sono visti sottrarre denaro con questa pratica commerciale possono segnalare il caso alla email consulenza@consumatori.it per attivare una procedura di conciliazione paritetica e ottenere la restituzione degli importi indebitamente prelevati“.
“È inoltre importante sapere -aggiunge l’avvocato Dona- che è possibile prevenire questo fenomeno chiedendo al vostro operatore il ‘barring sms’, ovvero lo sbarramento verso tutti gli sms a pagamento non richiesti. L’operazione, almeno questa, è gratuita! Un altro consiglio per evitare sorprese è quello di controllare analiticamente le bollette per scovare eventuali contratti non richiesti: sono tutti quei servizi legati al vostro abbonamento che non avete espressamente richiesto al momento della stipula del contratto. A molti -conclude Massimiliano Dona- sarà capitato di vedere in bolletta, unitamente all’abbonamento mensile per le chiamate o il traffico dati, una serie di voci (segreteria telefonica, noleggio del modem, etc.) che si aggiungono al servizio scelto e che fanno lievitare, in alcuni casi di non poco, il prezzo dell’abbonamento. Ecco in questi casi il consumatore ha diritto di non pagare per servizi che non ha espressamente richiesto!”