la polemica

Unbundling, Marco Patuano: ‘Telecom Italia farà ricorso’

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Patuano ha stigmatizzato la “distonia" tra la decisione del Governo di accelerare sullo sviluppo della rete in fibra ottica puntando sull'FTTH, e la decisione dell'Agcom di agevolare la concorrenza sul versante FTTC.

Telecom Italia farà ’certamente’ ricorso contro la decisione dell’Agcom di ridurre le tariffe di unbundling per il 2010-2012.

La revisione porterà il canone di unbundling per l’anno 2012 a 9,05 euro/mese (da 9,28 euro) e per gli anni 2010 e 2011 rispettivamente a 8,65 ed 8,90 euro/mese (da 8,70 e 9,02) per effetto della rideterminazione dei costi di manutenzione correttiva.

La decisione, che potrebbe costare all’operatore storico oltre 30 milioni di euro, è arrivata ieri, non certo inaspettata. A giugno, infatti, l’Agcom aveva sottoposto a consultazione pubblica nazionale lo schema di provvedimento concernente l’esecuzione delle sentenze del Consiglio di Stato n. 1645/13, n. 1837/13 e n. 1856/13 che – dietro ricorso, rispettivamente, di Eutelia, Wind e Fastweb – hanno portato a un parziale annullamento delle delibere n. 731/09/CONS e n.578/10/CONS, riguardanti la determinazione dei prezzi dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa di Telecom Italia relativi al triennio 2010-2012.

Già allora, Patuano aveva annunciato l’intenzione di fare ricorso.

 

“C’è amarezza perché nella stessa giornata si è annunciato che le regole per il 2014 saranno fissate nel 2015, mentre sono state riviste le regole per il 2010-12. Si potrebbe tornare a parlare anche delle tariffe del 2009. C’è un sentimento di scoramento”, ha detto oggi l’ad a margine del convegno ‘Italia connessa’, sottolineando come “a livello europeo l’incertezza delle regole è una cosa che non viene vista come una possibilità che favorisce gli investimenti”.

Patuano: ‘distonia, un lusso che non possiamo più permetterci’

Patuano ha quindi evidenziato la “distonia” tra la decisione del Governo di accelerare sullo sviluppo della rete in fibra ottica puntando sull’FTTH, quindi avvicinando la fibra agli utenti, e la decisione dell’Agcom di agevolare la concorrenza sul versante FTTC, ossia una rete mista fibra-rame (rame dalle abitazioni all’armadietto stradale e fibra dall’armadietto, o cabinet, alla centrale).

“È piuttosto bizzarro -ha detto Patuano – che il governo spinga sulla fibra vicino ai cittadini e il regolatore favorisca in modo esplicito la competizione in chiave Fttc. Così si rallentano gli investimenti”.

“Oggi – ha affermato – è un po’ difficile parlare di regole. Se si è deciso di sponsorizzare il piano del Governo di portare la fibra tanto più vicina al cliente, ci vuole una regolazione realistica nella definizione delle regole.  E’ un lusso che non ci possiamo più permettere quello di essere distonici tra gli obiettivi di politica economica e quelli di regolazione”

Metroweb: decisione a breve

Soffermandosi sul dossier Metroweb, Patuano ha quindi reso noto che F2i potrebbe mantenere una quota della società della fibra milanese e ha detto che Telecom Italia è disponibile a discutere “di un piano industriale per permettere all’attuale azionista di controllo di ragionare non solo di una cessione, ma anche dell’opzione di mantenimento di una quota in vista di una valorizzazione successiva”.

“Metroweb è una realtà che è riuscita a infrastrutturare Milano. È evidente che la replica del caso di successo di Metroweb in altre città è di nostro interesse e si può fare con Metroweb o anche con altri”, ha detto ancora Patuano, sottolineando che la proposta di Telecom è di grande interesse per F2i e “sarà oggetto di una decisione a breve”.

 

 

Tim Brasil: no a scelte azzardate

Il consolidamento in Brasile è una prospettiva concreta e “come tale bisogna analizzarla”. La decisione che Telecom Italia andrà a prendere, ha ricordato l’ad, “si compone di molti elementi non solo finanziari ma anche industriali. Noi siamo un investitore industriale e prima di fare scelte azzardate dobbiamo essere molto prudenti”.

Il nuovo piano industriale e i prossimo Cda

“Per il nuovo piano industriale 2015-17 abbiamo ancora un po’ di tempo, sarà un piano evolutivo ma non dobbiamo immaginare ulteriori sterzate strategiche”, ha detto Patuano, aggiungendo solo che il nuovo piano “avrà più investimenti”.

In merito al prossimo Cda, in calendario per il 18 dicembre, l’ad ha ricordato che non sarà una riunione straordinaria, ma che era in previsione dall’inizio dell’anno “possiamo dire che sarà un cda pre-natalizio, già convocato da tempo”.

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