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Ultrabroadband: Lepida e il modello ‘Pieveloce’ per superare il digital divide nei piccoli comuni

Ultra broadband

Piccoli operatori per piccole città, una sorta di ritorno al “piccolo è bello” che per decenni ha peraltro funzionato per sviluppare l’economia. Non è grande, invero, Pieve di Cento, diventata luogo – laboratorio per sperimentare un modello di collaborazione pubblico privato vantaggioso per i cittadini.

Il progetto “Pieveloce” procede rapidamente: ad appena quattro mesi dall’inaugurazione del primo lotto di banda ultralarga (BUL), la copertura del centro storico è già terminata, con l’attivazione di 20 linee ed oltre 80 in lavorazione e si prevede il completamento del territorio comunale entro l’anno. Grazie alla tecnologia FTTH (Fiber To The Home), che consente alla fibra ottica di arrivare direttamente all’utenza senza intermediazioni di altre tecnologie, i cittadini e le imprese dispongono quindi della banda ultralarga fino a casa o alla sede di attività.

Il modello di collaborazione è innovativo proprio perché è semplice: il Comune mette a disposizione le infrastrutture e l’operatore locale (Nexus in questo caso) realizza il cablaggio e offre ai cittadini una tecnologia di elevata qualità – i Mbps forniti sono simmetrici, cosa raramente realizzata anche nelle grandi città dai grandi operatori – a prezzi vantaggiosi. Un’attenzione specifica è poi stata dedicata alle categorie deboli, con un tariffario ad hoc: persone anziane (over 70) e gruppi sociali più vulnerabili (disabili) potranno usufruire di una tariffa scontata di circa il 25%. Le tariffe mese, iva compresa, dei servizi risultano interessanti, con 25.21 euro per la 10/10 Mbps, 39,32 euro per la 30/30 Mbps, 39 euro per la 10/10 Mbps con flat voce e 54 euro per la 30/30 Mbps con flat voce. Dalla sperimentazione si passa alla replicabilità: Galliera, Comune del bolognese con 5000 abitanti, replica e lancia “Galliera va veloce”.

Commenta Andrea Fini titolare della Nexus: “La copertura delle due frazioni di Galliera, San Vincenzo e San Venanzio, dimostra la polivalenza del progetto pilota Pieveloce, rendendolo capace di adattarsi alle varie esigenze dei territori. Se a Pieve di Cento la topologia della rete è concentrica rispetto alla sede del Comune con collegamento punto-punto e scalabile in termini di numero di fibre e velocità di erogazione di connettività, il Comune di Galliera, invece, prevede dei collegamenti estesi di dorsale attraverso i quali è possibile collegare al Comune frazioni più distaccate, divise tra l’altro dalla linea ferroviaria. Ricordiamo che a seguito degli eventi sismici fu resa inagibile la sede del Comune a San Venanzio e fu realizzata una nuova tratta in fibra ottica che interconnette il punto di diramazione della Rete Lepida con la sede dove sono stati trasferiti gli uffici comunali sita a San Vincenzo e grazie a questo intervento di lepidaspa è stato possibile cablare entrambe le frazioni da subito in un’ottica di massimizzazione e riuso dell’esistente”.

Tutte le realizzazioni in costruzione abilitano i cittadini alla banda ultralarga e sono già pronte, sia sul fronte infrastrutturale che sul fronte degli apparati, all’erogazione di servizi fino a 1 Gbps all’utenza

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