Dopo l’annuncio del nuovo piano industriale di Tim, la Uilcom Uil prende carta e penna e scrive al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro del Mimit Adolfo Urso, al ministro del Lavoro Marina Calderone e al capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio Gaetano Caputi per convocare urgentemente un tavolo su Tim.
La lettera
“In questo ultimo anno abbiamo seguito da spettatori non coinvolti, le scelte riguardanti il destino dell’azienda TIM, unica nel suo genere, di separazione tra il mondo dei servizi e quella della rete attraverso l’acquisizione di quest’ultima da parte del Fondo Americano KKR“, scrive Salvo Ugliarolo, segretario nazionale della Uilcom Uil.
In tutti questi lunghi mesi abbiamo letto di un’operazione che darà, “finalmente”, la possibilità di rilanciare le nuove realtà rendendole competitive a cominciare dalla ServCo (rendendola addirittura leader in un settore complicato come quello delle TLC in Italia, che paga la carenza di attenzione negli ultimi 15 anni da parte dei vari Governi che si sono succeduti). Il 6 febbraio u.s. siamo stati convocati presso il Ministero del Made in Italy con la presenza dei Ministri Urso e Calderone per entrare nel merito del “Progetto TIM”.
In quella occasione, come Organizzazione Sindacale abbiamo rappresentato la nostra visione del contesto generale del settore TLC ed in particolar modo dell’azienda TIM, richiedendo visibilità e trasparenza sull’intera operazione e soprattutto chiarezza sull’eventuale sostenibilità dell’intero progetto a garanzia dei livelli occupazionali.
Sempre nella stessa sede, abbiamo riscontrato la disponibilità da parte dei Ministri a riconvocare a stretto giro una nuova riunione per approfondire, entrando direttamente nel merito, questioni per noi fondamentali rispetto al destino del Gruppo TIM e delle due aziende che potrebbero nascere a seguito dell’eventuale closing previsto per il mese di giugno p.v. Ricordiamo che Voi, in quanto Governo, avete dato il via a tale manovra dando l’assenso all’esecuzione dell’operazione medesima ai fini della normativa Golden Power.
Va precisato che il 29 febbraio u.s. su convocazione della stessa TIM, le parti si sono incontrate ma in più occasioni i quesiti ed i dubbi posti dalla nostra Organizzazione non hanno trovato alcun riscontro puntuale, al contrario, dal confronto sono emerse le difficoltà quali i livelli occupazionali, la tenuta complessiva dei costi, l’assenza di garanzie sugli stessi perimetri a cominciare dalla realtà ServCo, che non fanno altro che confermare le nostre forti preoccupazioni sul futuro di quello che riserverà le neo aziende sulle quali emerge il rischio che si debbano attuare soluzioni che impattano direttamente sul futuro delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Alla luce di quanto evidenziato, come UILCOM-UIL siamo a richiedere la convocazione di un tavolo governativo congiunto per entrare nel merito dei temi di cui sopra al fine di acquisire tutte le garanzie necessarie rispetto al destino di questo Gruppo e di ciò che accadrà dopo l’eventuale closing con una necessaria visione nel medio termine dell’intero progetto industriale a cominciare dalla difesa dei perimetri occupazionali (parliamo di quasi 40.000 dipendenti oltre l’indotto) ed aziendali.