Ue e Usa hanno trovato un accordo di principio, è solo un annuncio politico, non c’è ancora un testo, su un nuovo quadro per i flussi di dati transatlantici dal titolo “Trans-Atlantic Data Privacy Framework”. Lo hanno annunciato il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in conferenza stampa a Bruxelles.
Il nuovo Framework segna un impegno senza precedenti da parte degli Stati Uniti ad attuare riforme che rafforzeranno la tutela della privacy e delle libertà civili applicabili alle attività di intelligence dei segnali statunitensi. Gli Usa promettono che le attività di intelligence avvengano in base al nuovo accordo. Vedremo.
Biden: “Il quadro consentirà alla Commissione Europea di autorizzare i flussi transatlantici di dati, che aiuteranno a facilitare 7,1 bilioni di dollari nelle relazioni economiche con l’Ue”
“Sono orgoglioso di annunciare che abbiamo fatto anche un grande progresso nei flussi di dati transatlantici. La privacy e la sicurezza sono fondamentali nella mia agenda: oggi abbiamo concordato una protezione senza precedenti della privacy e della protezione dei dati dei nostri cittadini”, ha commentato Biden.
von der Leyen: “L’accordo consentirà flussi di dati prevedibili e affidabili“
“L’accordo consentirà flussi di dati prevedibili e affidabili tra l’UE e gli Stati Uniti, salvaguardando la privacy e le libertà civili”, ha aggiunto von der Leyen, definendo il framewok “equilibrato ed efficace”.
“Questa nuova intesa”, ha spiegato l’inquilino della Casa Bianca, “promuoverà la crescita negli Usa e nell’Ue, aiuterà le imprese piccole e grandi a competere nell’economia digitale. Il quadro consentirà alla Commissione Europea di autorizzare i flussi transatlantici di dati, che aiuteranno a facilitare 7.100 miliardi di dollari nelle relazioni economiche con l’Ue”.
I punti chiave dell’accordo Ue-Usa sul flusso dei dati transatlantici
In attesa del testo finale, ecco i punti chiave dell’accordo di principio. La Commissione europea e Usa promettono:
- Adeguata protezione dei dati degli europei trasferiti negli Stati Uniti, rispettando la sentenza della Corte di Giustizia Europea (Schrems II).
- Flussi di dati sicuri e protetti.
- Base giuridica durevole e affidabile.
- Sulla base del nuovo framework, i dati potranno fluire liberamente e in sicurezza tra le società UE e statunitensi.
- Una nuova serie di regole e salvaguardie vincolanti per limitare l’accesso ai dati da parte dell’autorità di intelligence statunitense quanto necessario e proporzionato per proteggere la sicurezza nazionale.
- Le agenzie di intelligence adotteranno procedure per garantire un controllo efficace della nuova privacy e norme sulle libertà civili.
- Un nuovo sistema di ricorso a due livelli per avviare indagini e risolvere i reclami degli europei sull’accesso ai dati da parte delle autorità di intelligence statunitensi, che include un tribunale per il riesame della protezione dei dati.
- Forti obblighi per le aziende che trattano i dati trasferiti dall’UE, che continueranno a includere l’obbligo di autocertificare la propria adesione ai Principi attraverso il Dipartimento del Commercio.
- Meccanismi di monitoraggio e revisione specifici.
L’accordo sul flusso di dati arriva dopo mesi di trattative e segue l’invalidazione nel luglio 2020 da parte della giustizia europea dell’intesa “Privacy Shield” che consentiva questo trasferimento, a causa dei timori sui programmi di sorveglianza americani. Secondo la Corte di giustizia Ue ‘Privacy Shield’ non preservava da “interferenze nei diritti fondamentali delle persone i cui dati vengono trasferiti’.
Schrems: “Se testo non conforme al diritto Ue lo porterò di nuovo in tribunale”
E proprio il protagonista della decisione della Corte di giustizia Maximilian Schrems ha subito commentato, in modo critico, l’annuncio politico di Biden-von der Leyen utilizzando questa foto:
“L’accordo era apparentemente un simbolo che von der Leyen voleva, ma non ha il sostegno degli esperti a Bruxelles, poiché gli Stati Uniti non si sono mossi. È particolarmente spaventoso che gli Stati Uniti abbiano presumibilmente usato la guerra contro l’Ucraina per spingere l’UE su questa questione economica”, ha dichiarato l’attivista per la protezione dei dati personali.
Schrems ha poi minacciato l’immediato ricorso al tribunale qualora il nuovo testo non dovesse essere conforme alle norme europee sulla data protection.
“Il testo finale avrà bisogno di più tempo, una volta arrivato lo analizzeremo in modo approfondito, insieme ai nostri esperti legali statunitensi. Se non è in linea con il diritto dell’UE, probabilmente lo contesteremo noi o un altro gruppo. Alla fine, la Corte di giustizia deciderà una terza volta. Ci aspettiamo che questo torni in tribunale entro pochi mesi dalla decisione finale ” .
“È deplorevole”, ha concluso Maximilian Schrems “che l’UE e gli Stati Uniti non abbiano sfruttato questa situazione per raggiungere un accordo ‘no spy’, con garanzie di base tra democrazie che la pensano allo stesso modo. Clienti e imprese devono affrontare più anni di incertezza giuridica”.