la pubblicazione

L’Ue nello Spazio, i rischi e le sfide per la sicurezza entro il 2050. Il documento dell’Europarlamento

di |

Il Report analizza il contesto geopolitico che incide sulle attuali e future capacità spaziali dell’Unione europea attraverso quattro possibili scenari ipotizzati per la metà del secolo, con un focus sull’utilizzo dello Spazio per sicurezza e difesa, nonché sulla capacità di affrontare e superare i principali rischi.

SCARICA IL DOCUMENTO UE

L’Ue nello Spazio, le ambizioni e i rischi di una grande avventura. Il documento dell’EPRS

Lo Spazio non è più solo il regno della fantascienza o dell’esplorazione scientifica. Entro il 2050, potrebbe diventare uno dei principali teatri di confronto geopolitico, economico e militare. È quanto emerge dal documento del Servizio Ricerca del Parlamento europeo (EPRS), preparato da Zsolt G. Pataki e intitolato EU capabilities in space: Scenarios for space security by 2050, un’analisi prospettica che delinea i possibili futuri dell’Europa nello spazio, tra sogni di cooperazione globale e incubi di frammentazione interna.

Quella spaziale è una frontiera strategica ricca di promesse, sia in termini di prosperità economica che di raggiungimento di obiettivi geopolitici. Il ruolo futuro dell’Unione europea (Ue) nello spazio dipenderà dall’evoluzione delle dinamiche globali, sempre più rapide e complesse, che spaziano dalla cooperazione pacifica a scenari di accesa competizione o addirittura conflitto tra potenze mondiali. Proprio in virtù della crescente rilevanza di questo ambito, la Commissione europea ha annunciato l’intenzione di presentare una proposta per un EU Space Act nel secondo trimestre del 2025.

Il futuro dell’Europa si gioca anche sopra le nostre teste, oltre l’atmosfera. Ignorarlo sarebbe miope. Prepararsi oggi è un dovere politico”, ha scritto Zsolt G. Pataki, autore del report e membro della Policy Foresight Unit – Direzione generale dei Servizi di ricerca parlamentare, Segretariato generale del Parlamento europeo.

Il documento pubblicato dal Servizio Ricerca dell’Europarlamento analizza il contesto geopolitico che incide sulle attuali e future capacità spaziali dell’Unione, con un focus particolare sull’utilizzo dello Spazio a fini di sicurezza e difesa, nonché sulla risposta ai rischi connessi alle attività spaziali.

Attraverso quattro scenari futuri distinti, vengono delineate le possibili traiettorie che potrebbero influenzare le ambizioni europee nello spazio. Ogni scenario evidenzia sfide e opportunità, offrendo al contempo riflessioni strategiche utili all’azione politica dell’Unione.

Un’Europa a rischio di marginalizzazione. Il 2025 come punto di svolta

Attualmente, l’Unione Europea è un attore rilevante ma incompleto nello scacchiere spaziale. Manca di capacità autonome in ambito militare e di difesa, non ha testato armi antisatellite e si trova tecnologicamente in ritardo rispetto a Stati Uniti, Cina e Russia. La spesa pubblica in questo settore strategico è sei volte inferiore a quella statunitense, e rimane fortemente orientata al civile, con iniziative come Copernicus a supporto degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Con l’annuncio di una futura proposta per un EU Space Act, previsto entro la seconda metà del 2025, l’Europa sembra voler alzare l’asticella, puntando a una maggiore autonomia strategica. La necessità è evidente: il conflitto in Ucraina ha dimostrato come le infrastrutture spaziali siano diventate risorse critiche in ambito bellico, e il cyberattacco russo al sistema satellitare ViaSat è solo un esempio di come lo Spazio sia ormai parte integrante dei conflitti terrestri.

Quattro possibili futuri scenari: la sicurezza spaziale secondo l’EPRS

Il documento EPRS delinea quattro scenari futuri per il 2050, basati su due variabili chiave: il grado di weaponizzazione dello Spazio e la crescita economica dell’UE.

  1. Inerzia: L’Europa resta marginale, frenata da stagnazione economica e mancanza di investimenti. Lo spazio è moderatamente militarizzato, ma il dominio resta nelle mani di attori extraeuropei. La frammentazione politica interna impedisce qualsiasi reale avanzamento.
  2. Spazio collaborativo: Grazie alla pace globale e a un’economia in crescita, l’UE guida grandi progetti con partner internazionali, mantenendo un basso livello di militarizzazione. È lo scenario più ottimistico, in cui lo Spazio diventa motore di coesione, innovazione e sostenibilità.
  3. Corsa spaziale strategica: In un contesto altamente militarizzato e competitivo, l’UE riesce a tenere il passo grazie a forti investimenti e innovazione. È il modello di un’Europa potenza spaziale, autonoma e tecnologicamente avanzata, ma che opera in un mondo polarizzato e conflittuale.
  4. Undefended (Non difesa): Il peggior scenario. L’UE si dissolve o si frantuma politicamente. La weaponizzazione dello Spazio è massiccia e l’Europa è vulnerabile, senza capacità proprie di difesa spaziale. Lo Spazio è dominato da potenze esterne e da aziende private incontrollate.

Le scelte politiche in gioco per l’Europa nello Spazio

Il futuro dell’Europa nello Spazio non è predeterminato, ma frutto di decisioni politiche e investimenti strategici. Le sfide sono molte: come bilanciare sicurezza e sostenibilità? Come investire in tecnologie chiave senza sacrificare le esigenze sociali interne? E soprattutto, come evitare la marginalizzazione in un mondo sempre più dominato da potenze spaziali?

Il Parlamento europeo ha già messo sul tavolo alcune priorità: protezione delle infrastrutture spaziali, risposta alle minacce cibernetiche, maggiore coordinamento tra ESA, EUSPA e Commissione. Tuttavia, senza un’adeguata spinta politica e finanziaria da parte degli Stati membri, l’Europa rischia di restare al traino degli eventi.

Entro il 2050, lo Spazio potrebbe ospitare colonie minerarie sulla Luna, hotel in orbita, agricoltura extra-terrestre e centrali solari orbitanti. Ma potrebbe anche diventare il nuovo campo di battaglia globale. L’Ue ha la possibilità – e la responsabilità – di scegliere che ruolo giocare in questo futuro: spettatrice o protagonista.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz