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Ue in pressing su Facebook, Twitter e Google per cambiare i termini di utilizzo

L’Unione Europea sta aumentando il pressing nei confronti di Facebook, Twitter e Google per modificare i termini di utilizzo dei loro servizi in linea con la normativa europea, avendo giudicato insufficienti le misure presentate dai tre player Usa. Lo rende noto la Reuters, ricordando che le autorità Ue che si occupano di tutela dei consumatori si erano mosse per la prima volta lo scorso mese di dicembre per contestare ai social americani la violazione delle norme Ue di tutela dei consumatori.

In seguito, Commissione Ue e autorità hanno scritto alle tre aziende a giugno, chiedendo di migliorare i termini di utilizzo dei loro servizi entro settembre. I rilievi maggiori riguardano le procedure di rimozione dei contenuti illegali sui rispettivi siti web, i termini che limitano di fatto la loro responsabilità e i termini di utilizzo che consentono ai social di rimuovere unilateralmente i contenuti pubblicati dagli utenti.

Le tre società hanno avuto tempo fino al 20 luglio per presentare le proposte di rimedi richiesti dalla Ue, da implementare entro settembre: pare che per ora soltanto due delle tre compagnie abbia presentato le proposte di modifica dei termini di utilizzo. Le autorità Ue e la Commissione hanno chiesto alle tre compagnie dettagli più stringenti sui tempi di rimozione, una volta ricevuta la notifica, dei contenuti pubblicati ma giudicati illegali in base alle norme di tutela dei consumatori, nonché di fornire una casella mail o una pagina dedicata alle notifiche delle autorità responsabili dei diritti dei consumatori.

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