Aumenta l’uso di internet e cresce il consumo energetico
All’inizio del 2022 la Commissione europea ha presentato uno studio sul flusso di dati in entrata e uscita dai Paesi dell’Union, compresi Islanda, Norvegia, Svizzera e Regno Unito. Stando alle stime, ci si aspetta che entro il 2030 il flusso di dati provenienti dalle imprese europee sarà 15 volte superiore a quello del 2020.
Ad esser maggiormente trasportati saranno i dati sanitari, con il 13% circa sul totale dei flussi (91.600 TB/mese), seguiti da quelli relativi al settore delle vendite al dettaglio e al commercio all’ingrosso (91.400 TB/mese) e dal comparto educational (88.600 TB/mese).
Tutto questo genera un enorme consumo di energia elettrica. Internet da sola rappresenta il 7% dei consumi di energia globali. I data center consumano circa 200 terawattora (TWh) di energia all’anno e si prevede che aumenterà di circa quindici volte entro il 2030, fino a raggiungere l’8% della domanda complessiva di elettricità.
Si stima, infine, che l’intero universo dell’Information and communication technology (Ict) consumi annualmente circa 4.000 TWh di elettricità (solo per fare un esempio, l’Italia nel 2019 ha consumato all’incirca 320 TWh).
Un piano europeo per l’efficienza energetica nel settore ICT
Per questi motivi oggi la Commissione europea ha presentato un piano d’azione per favorire lo sfruttamento sostenibile delle tecnologie digitali ed informatiche, migliorando il livello di efficienza energetica.
“L’obiettivo è rendere il nostro sistema energetico più efficiente e pronto per una quota crescente di fonti di energia rinnovabile. Per questo, abbiamo bisogno di soluzioni digitali più innovative e di una rete molto più intelligente e interattiva di quanto non lo sia oggi”, ha dichiarato il Commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson.
Per far questo servono però nuovi investimenti in smart grid e reti elettriche di nuova generazione, ma anche in soluzioni per la cybersecurity.
Un maggiore impiego di internet e dei dispositivi elettronici di connessione significa anche un maggior numero di data center e un’offerta più ampia di servizi online, con l’ovvia conseguenza di un incremento dei consumi energetici complessivi.
L’azione dell’Ue punta a disaccoppiare l’impronta energetica delle Ict dalla crescita esponenziale dei dati, cercando di far andare di pari passo la transizione ecologica con quella energetica, quindi puntando su energie pulite e fonti rinnovabili.
Le azioni da intraprendere
Prossimamente la Commissione adotterà ulteriori misure per potenziare i servizi energetici digitali:
- aiutare i consumatori ad aumentare il controllo sul loro consumo energetico e sulle bollette attraverso nuovi strumenti e servizi digitali, con un solido quadro di governance per uno spazio comune europeo dei dati sull’energia;
- controllare il consumo energetico del settore ICT anche attraverso un sistema di etichettatura ambientale per i data center, un’etichetta energetica per i computer, misure per aumentare la trasparenza sul consumo energetico dei servizi di telecomunicazione e un’etichetta di efficienza energetica per le blockchain;
- rafforzare la cibersicurezza delle reti energetiche attraverso una nuova legislazione, tra cui un codice di rete per gli aspetti della cybersecurity dei flussi di elettricità transfrontalieri e per migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche;
Si tratta di punti chiave che vanno ad integrare la strategia europea per l’integrazione dei sistemi energetici.