Nei paesi della Ue appena un quinto degli utilizzatori di internet ricorre al cloud, il servizio che permette di archiviare dati in rete o di utilizzare un software caricato su un server. In Italia la diffusione del cloud (17%) è di poco al di sotto della media Ue (21%). I dati arrivano da un sondaggio Eurostat, che rileva anche la grande popolarità di questo servizio nel Nord Europa.
Il 26% della popolazione non conosce l’esistenza dei servizi cloud, mentre il 44% non lo usa per timori legati alla privacy e alla sicurezza.
Le percentuali più alte si registrano in Danimarca (42%), Regno Unito (38%), Svezia (35%), Lussemburgo (35%), e Olanda (34%). Il motivo principale per cui si ricorre al cloud è la possibilità di condividere o accedere ai propri file da diversi dispositivi (55%). A seguire, la possibilità di disporre di un salvataggio d’emergenza dei propri dati, la disponibilità di memoria aggiuntiva e l’accesso ad archivi di musica, film e programmi televisivi.
Nel 2014 il 50% della popolazione in età compresa fra 16 e 74 anni ha utilizzato internet su tablet e dispositivi mobili, collegandosi online fuori casa. Un sesto degli europei non si è mai connesso in Rete, mentre il 25% dei cittadini europei ha utilizzato servizi Cloud, salvando file in spazi storage sulla nuvola.