Imprese che sopravvivono
Ventiseiesimo giorno di guerra in Ucraina, purtroppo senza nessun concreto passo in avanti per le diplomazie internazionali. Le bombe continuano a cadere su Kiev e Odessa, mentre a Mariupol si cerca di dare vita a dei corridoi umanitari protetti per far evacuare la cittadinanza.
Ovviamente, drammatica è anche la situazione in termini economici, ma colpisce la capacità di resilienza alla guerra delle imprese dell’Information Technology (IT), che rappresentano il 4% del PIL nazionale e almeno per il momento riescono ancora ad operare.
“Nonostante la difficile situazione in corso, le nostre industrie sono in buone condizioni“, ha detto a euractiv.com il direttore esecutivo dell’Associazione delle industrie IT ucraine, Konstantin Vasyuk. “Abbiamo conferma che le nostre aziende IT stanno attualmente operando all’80% circa dei livelli prebellici“, ha aggiunto Vasyuk.
Mercato che cresceva ad un tasso del +30%
Il mercato IT ucraino è stato negli ultimi anni uno dei più dinamici ed attivi dell’Europa orientale, con un tasso di crescita medio annuo tra +25 e +30%, con più di 300.000 occupati.
Nel 2020 le esportazioni IT sono cresciute del +20%, superando i 5 miliardi di dollari, secondo dati della Banca nazionale ucraina.
Nel 2021 la crescita del segmento IT ha raggiunto un tasso straordinario del +50%, soprattutto grazie alla vivacità degli hub tecnologici di Kiev, Lviv, Kharkiv, Dnipro e Odessa.
Una capacità di lavorare in stato di guerra che dura dal 2014, ai tempi di Piazza Maidan, “le imprese hanno dovuto prendere delle precauzioni inevitabili per continuare ad operare relativamente in maniera tranquilla e sicura”, ha detto Vasyuk.
Esportazione di servizi IT, primi clienti gli occidentali
Al centro della crescita dell’industria IT ucraina c’è il segmento dei servizi, soprattutto software technologies per l’ecommerce (17%), le imprese /15,7%) e la finanza (15,2%), ma anche formazione/istruzioine (12%) e la salute (11%), che esula dalla dimensione spaziale e offre ampie possibilità di telelavoro, anche dall’estero: “Molte delle nostre aziende hanno sedi anche in altri Paesi e contano molto sulla mobilità dei suoi esperti, il che le rende flessibili e in grado di adattarsi a qualsiasi variazione di scenario in breve tempo”.
Certamente, il buon livello di resilienza dell’IT ucraina non potrà sopravvivere ad una guerra troppo lunga e distruttiva, perché c’è il rischio altissimo di perdere tutti gli investimenti o una buona quota.
Nel 2020 sono stati investiti 571 milioni di dollari in tech company ucraine, mentre stava crescendo anche il numero di Unicorni, come GitLab e Grammary.
I principali clienti di questa industria IT ucraina sono proprio i Paesi occidentali, in primis gli Stati Uniti, con il 50%, poi la Gran Bretagna, con il 20%, quindi il restante 30% relativo a Germania, Israele, Svezia, Norvegia, Olanda, Canada, Svizzera, Irlanda.