L'operazione

Twitter: vendita entro ottobre? Salseforce in pole, Google e Disney verso il forfait

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Twitter vuole chiudere i negoziati per la vendita entro il 27 ottobre. In lizza Salesfoce, favorita, Goole e Disney che però sembrano propense a sfilarsi.

Twitter ha fissato entro il 27 ottobre, la data in cui diramerà la trimestrale, la dead line per chiudere le trattative di vendita con i suoi potenziali acquirenti. Lo scrive Reuters, citando fonti vicine al dossier.

Tempi stretti, quindi, visto che Twitter è sul mercato soltanto da un mese e che pretende offerte vincolanti entro due settimane da una rosa di pretendenti che è già stata ampiamente scremata.

In lizza per acquisire il sito di microblogging ci sono Salesforce (favorita nella corsa), Alphabet (casa madre di Google) e Walt Disney insieme ad alcuni fondi di private equity. Secondo il sito specializzato Recode, Alphabet-Google e Walt Disney avrebbero già deciso di chiamarsi fuori e di non presentare alcuna offerta formale. Anche Apple si sarebbe tirata indietro.

Non è affatto chiaro se la vendita si concluderà nei tempi.

Sulla scia delle nuove indiscrezioni il titolo di Twitter ha segnato un forte trend rialzista negli ultimi giorni. Sono in molti i siti specializzati a ipotizzare un prezzo di vendita ben superiore ai 18 miliardi di dollari di cui si parlava in un primo momento sulla base di una corretta valutazione finanziaria.

Secondo alcuni analisti, potrebbero volerci all’incirca 30 miliardi per aggiudicarsi il social network, nonostante le evidenti difficoltà del business.

Analizzando l’attività dei pretendenti, se lo sposo dovesse essere Salesfoce, Twitter potrebbe concentrarsi sui servizi di comunicazione per i clienti e sul data mining del cospicuo database di tweet di cui dispone per attività di business intelligence.

Google dal canto suo potrebbe essere interessata soprattutto al ramo sociale e news. Disney, invece, potrebbe vedere in Twitter un’occasione per espandere il bacino dei suoi programmi sportivi e di intrattenimento.

Tra l’altro, il Ceo di Twitter Jack Dorsey, tornato in sella più di un anno fa, fa parte del board di Disnely dal 2013.

Quel che è certo è che Twitter fa fatica a generare ricavi e utili perché non riesce a trasformare in moneta sonante il bacino di 313 milioni di utenti medi mensili e il nuovo ruolo sempre più importante di fonte di notizie.

La società ha deluso Wall Street nei primi due trimestri dell’anno, non raggiungendo le aspettative di fatturato degli analisti di Reuters, e non ha mai prodotto utili in 11 trimestri dalla sua quotazione.

Pesa infine la concorrenza di Snapchat e Instagram (che fa capo a Facebook) che contano su un numero superiore di utenti e sottraggono risorse pubblicitarie a Twitter.

Twitter è sbarcata in borsa nel 2013, con un prezzo di collocamento di 26 dollari, per raggiungere il picco di 74 dollari un mese dopo. Ma da allora la parabola è stata discendente.

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