“Crediamo che gli hacker abbiano fatto accesso ai messaggi privati di 36 account sui 130 presi di mira, incluso un account che appartiene a un politico dei Paesi Bassi. Al momento non abbiamo altre indicazioni su ulteriori ex politici o in carica di cui sono stati visualizzati i messaggi privati”.
Con questo tweet attraverso il suo account di supporto, Twitter ritorna a parlare dell’imponente attacco informatico che ha coinvolto l’azienda lo scorso 16 luglio.
Nell’hack i profili di utenti illustri, da Obama e Elon Musk, da Jeff Bezos a Warren Buffett, fino agli account di Apple e Uber, sono stati violati per inserire un messaggio truffa mirato a raccogliere bitcoin e sfruttando, probabilmente, una falla di sicurezza di uno o più dipendenti. I criminal hacker hanno raccolto circa 120mila dollari, nelle ore successive all’attacco il titolo di Twitter è crollato in Borsa.
Our investigation continues, but we wanted to share more specifics about what the attackers did with the accounts they accessed. Following a complete review of all targeted accounts, here is more detail on what we know today:
— Twitter Support (@TwitterSupport) July 22, 2020
Sebbene Twitter non abbia rivelato l’identità del politico in questione, alcuni media olandesi hanno riportato la notizia che tra gli account violati durante l’attacco a Twitter c’era anche quello del fondatore e leader del Partito per la libertà (Pvv), Geert Wilders.
Secondo il quotidiano olandese DutchNews, l’account di Wilders, leader del PVV, sarebbe stato preso di mira modificandogli la foto del profilo e quella di copertina.
Twitter, nel 2020 ricavi in calo: abbonamento in arrivo?
Twitter ha chiuso il secondo trimestre con ricavi in calo del 19% a 683 milioni di dollari e perdite per 1,23 miliardi, mentre il numero degli utenti giornalieri è aumentato del 12% a 186 milioni.
Per arginare il calo dei ricavi, causati dal crollo degli investimenti della pubblicità in tutto il mondo a causa della pandemia, il ceo Jack Dorsey parlando con gli azionisti ha fatto sapere che starebbe studiando come creare altre fonti di guadagno, oltre alla pubblicità, compreso un sistema in abbonamento.
Dorsey quindi ha confermato l’intenzione del social di cercare di diversificare la tipologia dei guadagni, ma facendo in modo di renderlo complementare comunque alle attività pubblicitarie.