Il motivo

Twitter, ecco perché ha fatto fuori il Ceo Dick Costolo

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Bilanci deludenti e troppi intrighi ai piani alti di Twitter. Parte la caccia al successore di Dick Costolo mentre si riaccendono le speculazioni sull’interesse di Google.

La notizia ha già fatto il giro dei social e ha spiazzato tutti. Dal primo luglio il Ceo Dick Costolo lascia la guida di Twitter dopo sei anni di onorato servizio.

Perché?

Cosa c’è dietro l’uscita di uno dei top manager che ha contribuito alla notorietà del social dei tweet?

E’ quello che tutti vorrebbero sapere.

Il tutto mentre continuano ad alimentarsi le voci sull’interesse di Google.

Al momento si sa con certezza che Costolo sarà sostituito ad interim da uno dei fondatori di Twitter, Jack Dorsey, e che è partita la caccia al successore fuori e dentro l’azienda.

E subito il tweet di replica di Costolo:

“Sono molto riconoscente per il sostegno che negli ultimi anni mi hanno fornito il Cda, i vertici e i dipendenti di Twitter“, ha dichiarato Costolo, annunciando anche che continuerà a mantenere un posto nel board dell’azienda.

Twitter ha prontamente rassicurato gli investitori e nell’occasione confermato anche gli obiettivi del secondo trimestre.

La notizia non sembra essere stata accolta male dal mercato. Ieri il titolo guadagna il 7,3% a Wall Street negli scambi after hours.

Il gruppo ha anche annunciato un cambio importante: da luglio verrà levato il limite dei 140 caratteri per i messaggi privati. Una modifica che non riguarderà i normali tweet.

 

Troppi intrighi

L’uscita di Costolo in realtà arriva dopo mesi di pressioni da parte degli investitori che dall’ingresso in Borsa del social, novembre 2014, continuano a voler vedere margini di crescita soddisfacenti.

Nel mirino una strategia aziendale definita ‘troppo confusa’, con ‘numeri deludenti’, rimpasti ‘incerti’ e con ‘uno stato maggiore troppo incline agli intrighi’.

Una situazione difficile che Costolo non è riuscito a risolvere cercando inutilmente di spostare l’attenzione degli investitori sull’audience di Twitter piuttosto che sul numero degli utenti.

Twitter rivendica infatti circa 302 milioni di utenti attivi – che visitano il social almeno una volta al mese – che però dallo scorso anno stanno crescendo meno rapidamente del previsto, rappresentando circa un quinto degli utenti di Facebook.

A novembre diversi azionisti di Twitter, tra cui Allianz e Legg Mason, hanno apertamente criticato i vertici dell’azienda e le qualità manageriali di Dick Costolo.

A questo si sono poi aggiunti i deludenti risultati del trimestre chiuso a marzo, al di sotto delle previsioni, a causa soprattutto del calo, per la prima volta, dei ricavi pubblicitari che hanno fatto precipitare il titolo del 20% in una sola giornata.

Probabilmente è stato questo a suggellare la fine di Costolo.

“La situazione di Twitter deve essere peggiore di quanto sembri perché sostituire il Ceo è un vero e proprio sconvolgimento”, ha detto Brian Blau, analista di Gartner, al New York Times.

“I loro problemi non sono chiaramente finiti – ha aggiunto – e, anche se Jack Dorsey conosce bene l’azienda, bisognerà far venire qualcuno da fuori perché la loro strategia non è stata finora convincente”.

Dorsey, che prenderà il posto di Costolo ad interim, è stato il primo Ceo del social dal 2007 al 2008 ed è tra l’altro l’autore del primo tweet in assoluto che risale al 21 marzo 2006.

Il manager è anche fondatore della società Square, specializzata nei pagamenti mobili, dove continuerà ad esercitare le sue attuali funzioni.

L’uscita di scena di Costolo ha riacceso le speculazioni su una possibile acquisizione di Twitter da parte di un gigante dell’hi-tech. Negli ultimi giorni si sono riaccese le voci sull’interesse di Google per l’azienda che in Borsa vale 24 miliardi di dollari.

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