Dietrofront di Elon Musk. Il multimiliardario e nuovo proprietario di Twitter ha annunciato che non licenzierà più nessuno, anzi, servono urgentemente ingegneri prima che il social si collassi a causa della mancanza di personale. Una crisi dovuta (oltre ai licenziamenti dello stesso Musk) dall’ondata di dimissioni volontarie di massa della scorsa settimana: oltre mille. Licenziamenti volontari dopo l’ultimatum di Musk: “Lavoro per molte ore, a alta intensità, basta smart working e sempre in presenza”.
Come riporta il sito tecnologico The Verge, in un incontro con i dipendenti di Twitter, Musk ha affermato che, al momento, non ci sono in programma altri tagli, anzi assunzioni in alcuni settori chiave: ingegneri e responsabili delle vendite su Twitter. Senza specificare che tipo di ruoli di ingegneria e marketing sta cercando sul web, Musk ha affermato che in termini di assunzioni, hanno la massima priorità “le persone che sono brave a scrivere software”.
La sede in Texas? Forse
Non ci sono piani per spostare il quartier generale di Twitter in Texas, come è stato fatto con Tesla. Lo ha assicurato Musk ai dipendenti durante l’incontro durato mezz’ora. Ma c’è un ma. Potrebbe aver senso una doppia sede, sia in California sia in Texas con l’intenzione che “Twitter deve rimanere la piazza della città digitale” ribadisce il miliardario. “Dobbiamo rappresentare persone con una vasta gamma di punti di vista, anche se non sempre condividiamo questi punti di vista” sottolinea Musk.
Decentrare i compiti creando un team di ingegneri in Giappone ,India e Indonesia dove Twitter è particolarmente forte. Questo uno degli obiettivi di Elon Musk che sostiene essere il modello del Sol Levante un esempio a cui ogni paese senza eccezioni, dovrebbe aspirare. “Ci sono all’incirca lo stesso numero di utenti attivi giornalieri in Giappone e negli Stati Uniti, nonostante il Giappone abbia un terzo della popolazione degli Stati Uniti” sottolinea Elon Musk.
Twitter: da 7500 dipendenti agli attuali quasi 2700
Chiunque entri in Twitter ora lavorerà in un’azienda molto più piccola di quanto non fosse prima che Musk prendesse il sopravvento. Sebbene il numero esatto di partenze sotto il suo controllo non sia chiaro, c’erano quasi 7.400 persone con accesso ai sistemi interni di Twitter prima che licenziasse circa metà dell’azienda. Quel numero, che esclude le migliaia di appaltatori esterni tagliati anche da Musk, da allora è sceso a poco più di 2.700 persone al momento.
Le partenze hanno incluso ingegneri di lunga data, alcuni con più di un decennio di esperienza in azienda, nonché un elenco crescente di leader aziendali.
“Con intere squadre essenziali svuotate o spazzate via, il minimo errore potrebbe compromettere irreparabilmente il funzionamento del social network”, ha spiegato alla Bbc un ex ingegnere della compagnia. “Ogni errore nei codici e di gestione – ha detto al Wp – è ora letale”.
E sulla piattaforma gli utenti oltre a dare l’addio si preparano già al dopo Twitter. Fra i topic più citati ci sono piattaforme alternative come Mastodon, in tanti cercano di scaricare i loro dati e altrettanti si scambiano i propri contatti alternativi – per esempio di Instagram – , dalla deputata democratica Usa Alexandria Ocasio-Cortez agli account ufficiali di vari governi mondiali.