Uguali condizioni per tutti i fornitori di contenuti televisivi. E’ la proposta della Federal Communications Commission che intende stabilire un level playing field per tutti gli operatori, dai broadcaster agli OTT che si sono ritagliati uno spazio sempre più importante nel panorama audiovisivo grazie ai servizi in streaming.
Parità d’acceso, quindi, ai canali televisivi via cavo per i provider di Tv online. E’ la proposta della FCC che ha ricordato come la stessa tutela sia stata introdotta nel 1992 a favore degli operatori di servizi satellitari. Adesso l’Autorità statunitense vuole assicurare questa garanzia anche ai fornitori OTT (Google, Apple, Facebook, Amazon…) in modo che possano competere ad armi pari con la programmazione del cavo.
La proposta che cambia il regolamento è del presidente della FCC, Tom Wheeler, e si basa su una nuova interpretazione del termine di “distributore di programmazione video multichannel’ che è stato modificato per dar spazio a una ‘tecnologia neutrale’.
Il risultato implica che i distributori su internet dovranno avere lo stesso accesso alla programmazione degli operatori via cavo e la stessa capacità di negoziare per poter trasmettere i contenuti delle emittenti televisive.
L’obiettivo della FCC è di incoraggiare i fornitori OTT ad offrire pacchetti più piccoli e mirati di programmazione video, in modo che i consumatori possano liberamente scegliere tra un mix di contenuti più adatti ai loro gusti e alle lor preferenze, senza essere costretti a pagare cifre esagerate per canali che non guardano.
A fare maggiori pressioni sulla Commissione per questa modifica è stato Aereo, il fornitore di tv in streaming arrivato allo scontro aperto con i broadcaster.
La FCC ritiene inoltre che la nuova misura possa incoraggiare la maggiore diffusione di servizi a banda larga negli Stati Uniti: una migliore offerta televisiva aiuterà gli Isp a vendere meglio i loro pacchetti broadband.