Amazon continua a investire nel servizio di video streaming, ma non solo. Il proprio servizio di consegne Prime, secondo Consumer Intelligence Research Partners, registra 54 milioni di abbonati solo negli Stati Uniti.
Lo scorso anno, il gigante dell’eCommerce, ha speso oltre 3 miliardi di dollari in contenuti, in particolare per la musica in streaming e soprattutto per le serie tv, stando alle stime di Wedbush, riportate da Business Insider.
Ma se Amazon si muove ancora con prudenza nella musica rispetto a Apple o Spotify, non può dirsi la stessa cosa per la produzione audiovisiva dove invece il Ceo Jeff Bezos sta agendo con grande dinamicità.
La scorsa primavera, Amazon dichiarava di aver già investito 1,3 miliardi sui contenuti del suo servizio Prime Video, mentre il suo principale competitor, Netflix, prevedeva di spenderne 3 miliardi per l’intero 2015. Adesso è salito a 5 miliardi per il 2016, raddoppiando i contenuti per bambini e famiglie.
Anche YouTube si è messa in movimento, attirata dalle buone prospettive del settore. Secondo Digital TV Research, le entrate generate da video e tv online sono cresciute di 26 miliardi di dollari nel 2015 e arriveranno a 51,1 miliardi nel 2020.
Ma i contenuti non sono l’unico obiettivo di Amazon. Ricordiamo che il gruppo americano, che ha visto raddoppiare in un anno la sua capitalizzazione di borsa fino circa 280 miliardi di dollari, deve il suo successo a due importanti business.
Da un lato c’è il cloud con Amazon Web Services e dall’altro il servizio di consegna Prime che solo nel terza settimana di dicembre ha registrato più di 3 milioni di abbonati.
La società possiederebbe in tutto un parco di 54 milioni di abbonati solo negli USA – in crescita del 35% sull’anno – secondo le stime di Consumer Intelligence Research Partners.
Nel 2015 gli abbonati americani di Prime avrebbero speso in media 1.100 dollari l’anno contro i 600 dollari degli utenti Amazon che però non sono abbonati.
Oltre al prezzo del loro abbonamento che è di 99 dollari l’anno, questi utenti sono anche i più redditizi per il volume degli acquisti effettuati sui quali Amazon guadagna sempre la propria percentuale.