Sette italiani su dieci hanno guardato programmi TV in streaming nel 2022 confermando la crescente diffusione di questa nuova modalità di fruizione, che insidia sempre più da vicino la televisione tradizionale. Si capisce quindi perché Agcom ha da poco avviato una consultazione per salvare il vecchio telecomando dalle grinfie di Netflix, Amazon e compagnia e quanto meno rallentare la rapida cancellazione del digitale terrestre da parte degli spettatori. Non a caso fra i maggiori fruitori di contenuti in streaming ci sono soprattutto i più giovani. Ma non solo.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un susseguirsi di novità nelle abitudini di consumo dei contenuti televisivi e video, indipendentemente che essi siano film, programmi o eventi sportivi. Nuove modalità di fruizione che se da un lato erano già in essere, dall’altro la pandemia ne ha accelerato notevolmente lo sviluppo, con il risultato di portare la TV tradizionale a non essere più (non per tutti) la prima scelta in fatto di contenuti.
Il 72% degli italiani ha guardato contenuti in streaming nell’ultimo anno
Il 72% degli italiani ha guardato contenuti in streaming nell’ultimo anno, percentuale che sale all’85% nella fascia di età 18-34 anni. E’ quanto emerge da una ricerca sulle abitudini di fruizione televisiva condotta da The Trade Desk, leading advertising technology platform globale e YouGov, società internazionale di ricerche di mercato e data-analyst.
E quasi la metà (48%), di coloro che scelgono di guardare contenuti in streaming, dedica fino a due ore al giorno ai propri programmi preferiti.
La TV non più soltanto in salotto
Lo studio mostra, inoltre, come la visione di questi contenuti non sia più solo un’esperienza da vivere nel salotto di casa. Infatti, se il 93% degli intervistati afferma di guardarli in streaming sulla propria TV, più del 50% dei giovani tra i 18 e i 34 anni sceglie una fruizione dei propri programmi preferiti da mobile e sul computer portatile; questo a dimostrazione del fatto di come i consumatori in Italia apprezzino la flessibilità offerta dallo streaming unita alla possibilità di guardare i contenuti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo essi vogliano.
Smartphone per più del 50% degli intervistati
Oltre il 50% degli intervistati fruisce di contenuti in streaming da mobile via smartphone, tablet o via pc.
Senza alcuna sorpresa, poi, il dato emerso che si riferisce alle abitudini di consumo suddiviso per fasce d’età. Infatti, gli intervistati con un’età pari o superiore a 55 anni hanno mostrato ancora una netta preferenza per la televisione tradizionale: nell’ultimo anno ben l’86% degli over 55 dichiara di essersi sintonizzato sulla TV tradizionale rispetto al 63% che ha guardato contenuti in streaming.
Effetto boomer
Con una crescente produzione di contenuti premium, film, serie tv, ma anche programmi ed eventi sportivi, questa nuova “età dell’oro” televisiva sta accelerando il passaggio verso lo streaming, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Di conseguenza, molti broadcaster, anche in Italia, stanno investendo in piattaforme streaming, sia nell’aggregazione di contenuti che con produzioni di contenuti originali, offrendo una maggiore scelta e la massima libertà di fruizione; e i dati delle visualizzazioni lo confermano. In effetti, nell’ultimo anno, il 47% degli spettatori italiani, infatti, ha affermato di trascorrere più tempo in streaming e il 49% di passare meno tempo di fronte la televisione tradizionale.
Live sport, nessuna preclusione allo streaming
Per quanto riguarda il “live sport”, in Italia la ricerca fotografa una situazione simile a Francia e Germania. Gli spettatori non hanno alcuna preclusione a guardare lo sport su piattaforme diverse, con il 53% che sceglie lo streaming, catch-up TV e video online come metodo di visione preferito per lo sport. Questa percentuale equivale a circa 31 milioni di persone nel paese. Questo è un insight rilevante per molti inserzionisti che hanno pianificato campagne pubblicitarie durante la Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022.