La nomina sul social della famiglia Trump: “Atkins prossimo Presidente SEC”
I Governi passano per i social media. Sul suo Truth Social, così scrive il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Sono lieto di annunciare la nomina di Paul Atkins a prossimo presidente della Securities & Exchange Commission“.
La Securities and Exchange Commission (SEC) è la Commissione per i Titoli e gli Scambi, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori, corrispondente alla nostra Consob.
A capo di questa importante Commissione ci sarà quindi Paul Atkins, attualmente a capo della società di consulenza Patomak Global Partners, ma già nel 2017 co-presidente della Token Alliance, un’iniziativa sviluppata da The Digital Chamber per sostenere le best practice e raccomandare quadri giuridici che promuovano il settore delle criptovalute e la tecnologia blockchain.
L’impennata del bitcoin
Appena pubblicato il post di nomina sul social presidenziale (insieme ad una decina circa di altre nomine governative), il bitcoin ha superato per la prima volta la soglia record dei 100 mila dollari (con punta di 103.853 dollari), guadagnando ancora un 4,1%
Un Presidente SEC quindi piuttosto vicino agli ambienti delle criptovalute e che sicuramente continuerà a favorirne lo sviluppo, strizzando l’occhio alla cordata di cripto-sostenitori della campagna presidenziale di Trump.
Le promesse di Trump alla lobby delle criptovalute (che lo ha sostenuto alle presidenziali)
Il Presidente eletto, lo ricordiamo, ha molto contato sul supporto di quest’ambiente, promettendo diverse iniziative, tra cui l’istituzione di una riserva nazionale strategica di bitcoin, una politica a favore del mining nazionale e la nascita di un consiglio consultivo permanente sulle criptovalute.
Non ultima, tra le tante promesse del Presidente (non a caso già soprannominato “Crypto-President“), fare degli Stati Uniti il cuore delle criptovalute mondiali.
“Le criptovalute sono una di quelle cose che dobbiamo fare“, ha detto Trump a settembre, quando ha lanciato formalmente il progetto World Liberty Financial, precisando quasi fatalmente: “Che ci piaccia o no, dobbiamo farlo“.