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Trump nomina Ajit Pai presidente della FCC. Giorni contati per la Net Neutrality?

In uno dei suoi primi atti ufficiali, Donald Trump ha nominato Ajit Pai, noto per le sue posizioni critiche nei confronti della Net Neutrality approvata non senza polemiche con l’Open Internet Order del 2015, come nuovo presidente della FCC (Federal Communications Commission), l’agenzia Usa che regola le comunicazioni elettroniche. Pai, già commissario della FCC, succede a Tom Wheeler, democratico uomo di Obama artefice della legge sulla Net Neutrality, che si è dimesso oggi dopo il cambio dell’amministrazione.

Uno dei primi a salutare la designazione di Ajit Pai come nuovo Chairman della FCC è stato Luigi Gambardella, uno dei maggiori esperti europei ed internazionali del settore. “La nomina di Pai è sicuramente positiva per l’industria e favorirà gli investimenti nel mercato americano. Al tempo stesso se ne avvantaggeranno anche i consumatori che avranno sempre più scelta e maggiore qualità dei servizi”.

Ajit Pai era stato ospite di Luigi Gambardella al Digital Regulation Forum di Londra alla presenza dei maggiori investitori internazionali.

La nomina di un repubblicano alla presidenza della FCC è la prima dai tempi di Kevin Martin da 12 anni a questa parte.

Lo stesso Pai ha confermato oggi su Twitter la sua nomina, dopo le indiscrezioni diffuse la scorsa settimana da Politico.

Pai entra subito in carica, dal momento che il Senato ha già confermato la sua posizione di commissario sotto l’amministrazione Obama.

Come sarà la FCC sotto il nuovo presidente Pai?

La FCC nell’era di Trump potrebbe rimettere in gioco le regole sulla net neutrality, in particolare il diritto di tutti di accedere alla Rete promosso da Obama.

In particolare, Trump potrebbe rivedere il concetto di Internet come bene pubblico, in particolare il divieto per i service provider di bloccare o rallentare determinati contenuti a favore di altri, riproponendo invece la possibilità di offrire determinati servizi prioritari a pagamento.

In sostanza, le nuove norme volute da Obama impediscono agli Isp di bloccare o rallentare il traffico su reti fisse e per la prima volta anche mobili; vieta agli Isp di offrire servizi a pagamento per garantire trasmissioni più rapide (priority services) dei contenuti ai fornitori di contenuti, come ad esempio Netflix. Stop quindi alle corsie preferenziali per consentire un trasporto più rapido dei pacchetti dati (in particolare video) quando la rete è congestionata dal traffico.

A trarre maggiori vantaggi da un mutato atteggiamento della FCC sarebbero certamente i grandi operatori Tlc amiericani come Comcast, Verizon, e AT&T da sempre contrari alle nuove regole approvate nel 2015, a scapito dei piccoli Isp e dei grandi OTT come Netflix e Google, che al contrario appoggiano la nuova legge in vigore sulla Net Neutrality firmata da Tom Wheeler.

In qualità di commissario della FCC, Pai, insieme all’altro commissario repubblicano Michael O’Rielly, aveva a suo tempo votato contro la legge sulla net neutrality nel 2015,

Pai è da sempre un sostenitore di una maggior deregulation per le telco e di un maggior laisser faire da parte della FCC, un atteggiamento che in generale è visto con favore dai grandi Isp.

La net neutrality e l’Open Internet hanno i giorni contati?

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