Molti soldi per gli insegnanti, pochissimi per computer, internet e tecnologia.
Nelle scuole europee ci sono in media 24 computer ogni 100 studenti. In quelle italiane appena 9. Basterebbero questi due numeri per dare l’idea dell’arretratezza tecnologia delle aule italiane, ma #Truenumbers, la web serie di approfondimento visibile qui sopra, ne ha scovati altri. Peggiori.
E’ vero che la riforma della scuola del governo Renzi stanzia un miliardo per l’aggiornamento tecnologico della scuola, ma quel miliardo, anche se venisse ben speso e nemmeno un euro andasse sprecato, è davvero una goccia nel mare. I numeri di #Truenumbers sono sbalorditivi: in nessun parametro preso in considerazione dall’Ocse per giudicare quanta tecnologia c’è nelle aule europee, riusciamo ad avvicinarsi alla media continentale: non solo pochi computer, ma anche pochi tablet, pochi insegnanti che usano internet, poche connessioni alla rete. In uno solo parametro riusciamo ad eccellere: da noi i docenti hanno incentivi monetari per l’aggiornamento tecnologico superiori a quelli concessi negli altri Paesi della Ue. E questo anche prima che il governo stanziasse, all’interno della riforma del ministro Giannini, altri 500 euro per ogni docente da spendere in aggiornamento professionale. E, intanto, nelle scuole non ci sono i computer.