Il conflitto tra Russia e Ucraina ha riportato al centro del dibattito la questione delle spese per esercito e Difesa. Un dibattito che coinvolge anche l’Italia, tanto che il 16 marzo il Parlamento ha approvato l’atto di Governo che prevede di aumentare nel 2022 le spese militari fino al 2% del Pil. Si passerà così da un investimento di 25 miliardi di euro, ad uno da 38 miliardi. La soglia scelta del 2% non è di certo casuale: è da anni che la Nato rimprovera i propri membri di spendere troppo poco. Italia in primis, ma anche Germania, Spagna e i Paesi nordici.
La spesa per esercito e Difesa in rapporto al Pil
Nel grafico sopra si può vedere l’ammontare, in rapporto al Pil, delle spese militari dei più grandi Paesi al mondo. I dati si riferiscono al 2020, i più aggiornati per fare una classifica mondiale, perché alcuni Paesi non sempre dichiarano quanto spendono e allora si deduce dalle altre spese. Tra questi non c’è sicuramente l’Italia che nel 2020 ha investito l’1,6% del proprio Pil in spese militari. Una percentuale simile a quella di Germania e Spagna, entrambi all’1,4%, ma inferiore al Portogallo con il 2,1% e a Francia e Regno Unito, al 2,3%. Forse è bene chiarire sin da subito che, siccome stiamo parlando di percentuali sul Pil, il totale dipende dal Prodotto interno lordo di ogni Paese. Per cui in numeri assoluti l’Italia spende molto più del Portogallo, la cui spesa ammonta ad appena 4,6 miliardi di euro.
Gli Stati che spendono di più in Europa
Guardando al resto del panorama europeo vediamo delle situazioni differenti in base alla posizione geografica, alla storia e alle alleanze. Ad esempio, più si va a Est e più le voci di spesa per la Difesa sono più generose. Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Serbia, Romania sono tutte tra il 2,1% e il 2,3%. Ma la leadership dell’Unione europea è detenuta dalla Grecia con un esborso per l’esercito pari al 2,8% del Pil.
Ucraina e Russia destinano più del 4% del Pil per gli armamenti
Dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina l’Occidente si è mosso in maniera quasi unanime nell’offrire aiuti economici e umanitari a Kiev. L’esercito Nato si è schierato sul confine e qualcuno ha inviato anche risorse militari in aiuto all’esercito ucraino. L’Italia ufficialmente non è tra i Paesi che non hanno inviato mitragliatrici, elicotteri e tank, ma un Paese come il Regno Unito, che investe il 2,2% del Pil in armamenti non si è fatto troppo aspettare. Ma quanto spendono per l’esercito Ucraina e Russia? L’Ucraina nel 2020 ha stanziato il 4,1% del Pil per la Difesa, un dato molto vicino a quello della Russia che si è spinta fino al 4,3%. Entrambi gli Stati, però, rispetto a Cina e Stati Uniti spendono veramente poco. L’America è prima al mondo per spesa militare: 778 miliardi di dollari, ovvero il 3,7% del Pil. Una cifra al momento ineguagliabile. Anche per la Cina, che al momento è seconda al mondo, con l’1,8% del Pil per la Difesa, pari a 252 miliardi.
Gli emiri spendono fino al 10% del Pil per esercito e Difesa
Nel grafico però chi fa veramente impressione sono i Paesi arabi. L’Oman, ad esempio, destina all’esercito e alle strumentazioni militari il 10,8% del Pil. E’ la percentuale più alta al mondo. E subito dopo troviamo un altro Paese arabo: l’Arabia Saudiata con l’8,5% del Pil. Potremmo dire che il petrolio molto facilmente si converte direttamente in armi. La terza posizione mondiale va all’Algeria con il 6,7%, ma al quarto e quinto posto ecco di nuovo altri Paese del Medio Oriente: il Kuwait destina alla Difesa il 6,5%, mentre Israele il 5,2%.
I dati si riferiscono al 2020-2021
Fonte: Sipri