Autobus elettrici, ancora pochi in Italia
In Italia c’è un parco autobus tra i più vecchi di Europa. Secondo dati del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), attualmente ci sono 44 mila mezzi di trasporto pubblico in servizio nel nostro Paese, di cui l’87% ancora alimentati a gasolio.
Tra luglio 2021 e giugno 2022, secondo l’ultimo monitoraggio avviato sempre dal ministero, è cresciuta del 41% la quota di mezzi a zero emissioni (passati da 406 a 575 unità) e del 32% quella dei mezzi ibridi (da 466 a 619 unità), in linea con gli obiettivi di transizione ecologica del sistema della mobilità anche attraverso il rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico locale (Tpl).
Una situazione che è destinata a cambiare, in meglio però, perché il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha disposto risorse per la transizione energetica del trasporto pubblico locale pari a oltre 8 miliardi di euro (tra Pnrr e Piano strategico nazionale per la mobilità), a cui poi si dovranno aggiungere altre risorse provenienti dalle società di trasporto.
I progetti Enel X per autobus elettrici a Torino, Roma e in Provincia di Trento
Le risorse sono messe a gara e, come riportato da un articolo di Luca Pagni pubblicato su La Repubblica, Enel X si sarebbe aggiudicata tre progetti a Torino, Roma e in provincia di Trento.
Nell’anticipazione del quotidiano, Francesco Venturini, da cinque anni alla guida di Enel X, ha spiegato i due motivi che hanno consentito lo sblocco delle gare: “Finora le amministrazioni lavoravano grazie a finanziamenti a fondo perduto. Questo non facilitava la programmazione. Perché quando finalmente arrivano, magari con qualche anno di ritardo dalla richiesta, servono alle manutenzioni o per investimenti che non hanno a che fare con il rinnovo della flotta. Per questo motivo il parco veicoli è così anziano rispetto al resto d’Europa. D’ora in avanti si potranno pianificare gli investimenti con fondi e tempi certi e progetti dedicati. Il secondo motivo è legato all’atavico problema italiano delle concessioni: in un modo o in un altro venivano sempre prorogate. Ora per fare le gare è gioco forza rimettere in discussione anche la concessione”.
Torino sarà la prima città italiana a lanciare il progetto “Bus-as-a-Service”, soluzione sviluppata da Enel X in collaborazione con il Gruppo Autoguidovie (attraverso l’azienda Cavourese). I nuovi autobus elettrici saranno impiegati per coprire otto tratte cittadine, per un totale di 832mila km all’anno. Le 9 stazioni di ricarica previste, dotate di doppia presa, saranno installate da Enel X Way.
La Capitale invece, grazie ad un accordo Enel X – Arriva, vedrà arrivare 20 scuolabus elettrici, più le infrastrutture di ricarica e di fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili.
In Trentino, infine, Enel X assieme a Mercedes forniranno stazioni di ricarica sia nei depositi degli autobus, sia lungo le linee di servizio urbane ed extraurbane.
A luglio, il raggruppamento tra Evobus Italia (società del Gruppo Daimler, che rappresenta la divisione autobus per l’Italia dei marchi Mercedes-Benz) ed Enel X Italia si è aggiudicato il bando di gare che prevedeva due lotti, entrambi finanziati con i fondi del Pnrr, per la fornitura di 13 autobus elettrici da 12 metri e 3 da 18 metri, per la provincia di Trento.
La mappa nazionale del Trasporto pubblico locale a basse emissioni inquinanti
A livello di città metropolitane, Milano e Torino continuano a guidare la transizione verso un TPL a zero emissioni, rispettivamente con 177 e 103 autobus elettrici circolanti a giugno 2022, mentre Roma, Napoli, Genova, Messina e Firenze presentano una quota di veicoli Euro 6 superiore al 40%. La quota di mezzi maggiormente inquinanti resta significativa (oltre il 50%) nelle città metropolitane di Venezia e Catania.
Con riferimento al rinnovo della flotta autobus nazionale per il Tpl, con nuovi mezzi a basso impatto ambientale, il Pnrr, accelerando l’attuazione del Piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile, prevede l’acquisto entro il 2026 di circa 3.400 bus a basse emissioni e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate.
L’obiettivo dell’Unione europea è azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. A dicembre 2020, è stato fissato un obiettivo intermedio per cui ogni paese membro dovrà impegnarsi per una riduzione di almeno il 55 per cento le emissioni di gas serra al 2030 rispetto ai valori del 1990. Nel 2019, il settore dei trasporti in Italia rappresentava il 25 per cento delle emissioni di gas serra e il 31 per cento delle emissioni di CO2. Il 93 per cento di tali emissioni sono attribuibili al trasporto stradale.