L’industria europea è chiamata ad un cambiamento di passo epocale. Grazie all’innovazione tecnologica, all’internet superveloce, all’internet delle cose e ai nuovi standard di rete mobile, le fabbriche del vecchio continente vedranno aumentare i livelli di automazione, efficienza, competitività e produttività.
L’industria europea si ritrova
Così Ursula von der Leyen ha salutato in video la platea virtuale dell’EU Industry Days (23-26 febbraio), nel primo giorno del più importante appuntamento dell’industria europea, aggiungendo che la transizione digitale all’industria 4.0 consentirà all’Europa di crescere in efficienza, autonomia, capacità di attrarre investimenti e di accedere a nuovi mercati, con un robusto taglio ai costi e un aumento dell’occupazione.
L’invito della Presidente della Commissione europea è stato chiaro e deciso: si deve investire di più sulle persone, sulle tecnologie e sulla capacità di affrontare crisi improvvise, tipo la pandemia di Coronavirus.
Va ricordato che il Programma Europa Digitale, varato dalla Commissione a gennaio 2021, dispone di quasi 8 miliardi di euro da spendere per favorire la trasformazione digitale dell’Unione, a partire dal supercomputing all’intelligenza artificiale, passando per la cybersecurity e le competenze digitali avanzate.
I tre investimenti chiave
Un invito che è stato ripreso ieri da Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea: “L’industria europea è in grado di guidare il processo di transizione digitale ed ecologica, ma dobbiamo saper investire bene nel futuro”.
Investire non solo in termini finanziari ed economici, ma anche sulle persone, che però devono accrescere le proprie competenze digitali: “La digitalizzazione può diventare una potente piattaforma per la convergenza sociale, favorendo crescita e occupazione, soprattutto in quelle regioni fino ad oggi più svantaggiate”.
Oltre alle persone, ci sono altri due settori strategici per la transizione green & digital: le infrastrutture e un quadro normativo più avanzato.
“Gli investimenti in nuove infrastrutture pubbliche sono fondamentali per lo sviluppo delle nuove tecnologie – ha affermato Vestager – come la rete dei punti di ricarica per le auto elettriche, grazie alla quale sarà possibile procedere con la sostituzione delle vecchie auto alimentate a combustibili fossili con quelle elettriche”
Terzo punto cardine della strategia europea è infine il quadro normativo, che dovrà essere più innovativo, al passo con la velocità delle tecnologie e delle mosse della concorrenza, grazie al quale sarà possibile far funzionare in maniera efficiente, trasparente ed equa il sistema economico dell’Unione, come nel caso delle regole per la concorrenza nel mercato unico.