Diversi addetti ai lavori sono rimasti sorpresi e increduli, ascoltando venerdì sera dalla viva voce del capo del governo, Giorgia Meloni, la lista dei Ministri, ma rilevando l’assenza di un ministero che comprendesse le competenze del digitale e delle telecomunicazioni, tanto più in considerazione del carattere strategico della transizione digitale negli obiettivi programmatici del governo.
Ma forse è una lettura frettolosa e superficiale
Al contrario delle opinioni registrate in queste ore da diversi esperti su presunti buchi neri nella distribuzione delle competenze governative, siamo convinti che Giorgia Meloni abbia invece chiara l’importanza strategica del digitale e delle tlc per il futuro e la crescita della nostra nazione e che abbia deciso di dedicare a questi temi una attenzione, anche personale, ben maggiore rispetto a quanto abbia fatto Mario Draghi e, con lui, tutti i precedenti Presidenti del Consiglio.
Per questa ragione Giorgia Meloni sembra orientata a centralizzare il coordinamento e la gestione di queste tematiche così cruciali sotto le competenze di Palazzo Chigi, con la creazione di uno specifico Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, un Sottosegretariato con una delega “pesante” alla Innovazione tecnologica, alla Trasformazione Digitale e alle Telecomunicazioni.
Transizione Digitale e TLC nel governo guidato da Giorgia Meloni: molto lavoro da fare
È indubbio che ci sarà molto lavoro da fare e che tale funzione sarà da considerare come “di frontiera” e trasversale a un tempo.
La prima questione da affrontare, con immediata urgenza, sarà risolvere la crisi di Open Fiber che può essere affrontata solo con la ridefinizione di un nuovo Piano industriale, essendo stato completamente disatteso quello preparato neanche un anno fa.
Un cambio di marcia, questo, che sarà propedeutico alla risoluzione dell’annoso dossier della “rete unica”, la cui realizzazione (considerato il superamento definitivo del MoU tra CDP, TIM ed altri soggetti finanziari) dovrà contare su altre soluzioni alternative e innovative.
Le priorità
Il nuovo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, chiunque egli sia, dovrà anche mettere riparo a tutti gli errori della precedente gestione di Vittorio Colao, come ad esempio quelli accumulati in tema di Cloud per la PA (sbadatamente privo di macroscopici dettagli strategici in ambito di protezione dei dati, nonostante l’avvenuta assegnazione della gara) ed ai preoccupanti e forse irrecuperabili ritardi nell’implementazione del PNRR per le tlc.
Rimaniamo dunque in attesa della scelta e del nome che Giorgia Meloni indicherà nei prossimi giorni, riponendo nelle mani di questi infrastrutture, strumenti e procedure che saranno determinanti per il futuro digitale del Paese, nel segno della difesa della competizione di mercato e della tutela dei consumatori.