Cellnex non ha preso ancora deciso se partecipare a un eventuale processo di vendita di Inwit da parte di Telecom Italia.
Secondo quanto riferito da Francisco José Aljaro Navarro, direttore finanziario del gruppo spagnolo, non ci sarebbero ancora informazioni sulla vendita della quota della compagnia telefonica italiana.
Il gruppo spagnolo ha già in pancia le torri di trasmissione di Wind e Atlantia e, ha riferito sempre il CFO, sta studiando diverse opzioni per crescere ancora sul mercato della gestione delle infrastrutture wireless.
Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia lo scorso 24 settembre ha dato mandato all’ad Marco Patuano di esplorare le eventuali opportunità di valorizzazione della controllata delle torri.
Inwit ha una capitalizzazione di 2,7 miliardi. La quota in mano a Telecom, pari al 60% del capitale, ai prezzi attuali vale circa 1,6 miliardi (con un apprezzamento di circa il 25% rispetto alla quotazione) e rappresenta un bel tesoretto per la società telefonica, che ha più volte detto di non voler mantenere il controllo della società.
Cellnex, ex Abertis, potrebbe pagare un premio tra il 5% e il 10% rispetto al valore di Borsa alla luce delle sinergie possibili con le reti già in suo possesso. Sinergie stimate nell’ordine di almeno 1 miliardo di euro.
Anche Wind ha ceduto le sue oltre 7.300 torri sempre a Cellnex per poco più di 690 milioni. E sempre Cellnex ha comprato dai Benetton le circa 300 torri di Atlantia (holding di Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma).
Aggiungendo al suo carniere anche le 11.500 torri Inwit, Cellnex raggiungerebbe quota 38 mila siti e potrebbe così competere ad armi pari con le due società leader del mercato mondiale: American Towers e CrownCastle, che dispongono ciascuna di circa 40 mila torri.