Cresce in Europa l’interesse per il business delle torri Tlc, un mercato che sta prendendo forma a suon di scorpori e acquisizioni sull’onda lunga del consolidamento nel mobile. Un investimento sicuro per molti player, tanti dei quali indipendenti, interessati a mettere un piede nel mercato del towering. Lo scrive il Financial Times, precisando che la costruzione delle torri non è un business troppo visibile, ma che nel mercato del mobile è uno dei più importanti. “Gli operatori hanno bisogno di sviluppare reti sempre più grandi per gestire la crescente domanda di servizi mobili”.
Più torri sono sinonimo di migliore copertura e l’affitto degli impianti è ormai un business potenziale al quale si dedicano diversi player indipendenti, interessati ad affittare le torri agli operatori.
Il modello è ben presente negli Usa, con grossi player come America Tower, ma sta crescendo anche in Africa, dove opera l’azienda specializzata Helios Towers.
Nemmeno l’Europa resta a guardare. Telecom Italia ha concluso l’Ipo di Inwit, in scia a quanto già fatto in Spagna da Cellnex nel 2014, mentre Wind ha venduto più di 7 mila torri l’anno scorso ad Abertis, che peraltro detiene una quota del 34% in Cellnex. Cellnex che peraltro è in lizza per l’acquisizione di una quota di Inwit, che controlla circa 11.500 siti.
In Spagna, Telefonica sta realizzando lo spin off delle torri mobili che confluiranno in una nuova entità, si chiama Telxius, concentrata sulle infrastrutture, all’interno della quale aggregare anche le fibre ottiche sottomarine. L’obiettivo è vendere o quotare la nuova divisione non disdegnando di incorporare nuovi asset di terze parti.
Nel Regno Unito, c’è chi spera nello scorporo e nella successiva vendita delle reti di 3 Uk e O2, che hanno annunciato la fusione e sono in attesa del responso delle autorità europee in aprile.
Un altro player molto battagliero nel Regno Unito è Wireless Infrastructure Group (WIG), compagnia delle torri che ha raccolto fondi per un miliardo di sterline destinati ad acquisire o costruire nel prossimo triennio nuove infrastrutture in patria e in tutta Europa, sfruttando l’onda di consolidamento in atto nel settore del mobile. WIG, che detiene già più di 2 mila torri usate in sharing dagli operatori in Uk, Irlanda e Olanda, ha già avanzato diverse offerte di acquisto agli operatori mobili inglesi, aggiunge il Financial Times.
Sempre nel Regno Unito c’è un altro player privato, Arqiva, che sta valutando la vendita o la quotazione in borsa di alcuni asset, e che ha già attirato le attenzioni fra gli altri di America Tower.