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Torna l’Auditel, ma c’è da fidarsi?

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Da oggi pubblicati nuovamente i dati di ascolto tv, ma sotto lo stretto controllo di Agcom. Tra 7 mesi il nuovo campione. Per Mediaset il sistema ‘va migliorato’.

Da oggi Auditel ha ripreso la diffusione dei dati di ascolto, dopo la sospensione di due settimane a seguito della fuga di notizie sull’identità di una parte del campione.

Lo ha deciso ieri il Cda, riunitosi a Milano sotto la presidenza di Giulio Malgara. Messa a punto una roadmap per l’integrale sostituzione delle famiglie del campione che avverrà entro il prossimo 30 maggio mentre per luglio sarà allargato a 15.520 famiglie, concludendo così anche l’operazione ‘superpanel’.

Per i prossimi sette mesi si proseguirà quindi in regime straordinario: la rilevazione e la pubblicazione degli indici di ascolto saranno infatti soggette a procedure eccezionali di controllo, certificate e inviate all’Agcom.

 

Mediaset: ‘Necessari interventi sugli standard di sicurezza’

Mediaset si è subito detta soddisfatta della ripresa della pubblicazione dei dati d’ascolto, “strumento insostituibile per l’esercizio dell’impresa televisiva”, ha detto con una nota.

Ma il Biscione non tralascia di evidenziare anche alcune problematiche: “Nel periodo di sospensione è emersa l’opportunità di miglioramenti strutturali in termini di procedure e organizzazione”, specie per quanto riguarda gli “standard di sicurezza del sistema italiano”.

 

Chi si fida ancora dello share televisivo?

E così mentre l’Agcom procede con l’istruttoria a carico di Auditel, c’è chi si comincia a porre il problema se tenere in piedi questo sistema, anche costoso, abbia un senso.

Il quotidiano Libero ha lanciato un sondaggio con la domanda: ‘Voi vi fidate delle cifre dello share televisivo’?.

Forse a fidarsi non sono più in tanti. Secondo alcuni osservatori, è giunto il tempo di ‘chiudere’ questo sistema che è una caratteristica tutta italiana senza eguali in Europa.

Roberta Gisotti: ‘Auditel, sistema inaffidabile’

 

La pensa così Roberta Gisotti, autrice de “La favola dell’Auditel” (2a edizione Nutrimenti 2005), che ha chiesto un intervento immediato di Agcom e Rai, invitando l’Autorità a cogliere l’occasione “per defenestrare il re tiranno dalla Casa di Vetro”.

Per Gisotti, infatti, l’Auditel è un “sistema inaffidabile, distorsivo e fuorviante, giudice insindacabile dell’intera programmazione televisiva e soprattutto arbitro parziale degli enormi interessi economici che vi ruotano intorno, distribuisce 4 miliardi di euro l’anno secondo dati che ancora oggi fotografano un’Italia televisiva ferma agli anni ’90”.

Al Paese, conclude Gisotti, serve ormai un sistema aggiornato. “Oggi – scrive su Key4biz –abbiamo istituti di ricerca pubblici e privati e tecnologie avanzate in grado di fornire servizi di rilevamento televisivo adeguati ai tempi”.

 

Canale 5 vince nel prime time

Intanto si apprende che ieri per quanto riguarda i talk, ad aggiudicarsi il primato è stata la trasmissione di La7 “DiMartedì” che ha superato in termini di share ‘Ballarò’ su Rai Tre. Il programma di Floris ha infatti raggiunto il 5,32% di share, mentre Ballarò il 5,28%. Ieri la prima puntata della fiction ‘I Misteri di Laura’ trasmessa da Canale 5 ha ottenuto un ascolto di 3 milioni 985mila spettatori, pari al 15,84% di share, aggiudicandosi così la vittoria nella sfida del prime time.

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