Si fa strada in Europa l’introduzione a pieno titolo a livello regolamentare del nuovo modello di operatore “wholesale only”, sul quale, secondo quanto appreso dall’Ansa, è stato raggiunto l’accordo politico dal trilogo Consiglio, Parlamento e Commissione Ue nella fase di discussione in atto in vista dell’introduzione del nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche.
Le nuove regole sul modello wholesale only, sostenute dalla Commissione Ue e dal Governo italiano, prevedono una regolamentazione “leggera” nei confronti di questo nuovo tipo di operatori, ai quali viene riservato un quadro normativo meno stringente rispetto a quelle riservate agli operatori verticalmente integrati.
Mentre non si sarebbe trovato l’accordo sul tema dei coinvestimenti in nuove reti, è stato quindi raggiunto un accordo sull’articolo 77 del nuovo codice in discussione, per introdurre per la prima volta a livello di regolamento Ue il modello di operatore “wholesale only”, l’operatore Tlc non verticalmente integrato che si concentra sull’attività di installazione di nuove reti in fibra per poi offrire l’accesso agli operatori attivi nel mercato al dettaglio (retail) dei servizi Tlc.
Il modello di business wholesale only – adottato in Italia da Open Fiber per la fibra – potrebbe contribuire, nelle intenzioni della Ue, a superare i conflitti d’interesse e i tradizionali contenziosi fra operatori verticalmente integrati proprietari della rete (incumbent) e operatori che ne chiedono l’accesso (Olo). Questo modello può essere, in linea teorica, applicato sia al network fisso in fibra sia ai network mobili, in prospettiva 5G, con operatori specializzati nella semplice fornitura all’ingrosso di accesso ai fornitori di servizi retail.
L’articolo 77 presente nella bozza del nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche offre un modello regolatorio semplificato anche per le reti wholesale-only con significativo potere di mercato, che si limita a regole di accesso chiare e non discriminatorie, disegnate per una rapida risoluzione del contenzioso. L’obiettivo della Ue è incoraggiare una maggior concorrenza nel mercato dei servizi in fibra.
Anche in presenza di un operatore wholesale only dominante, il nuovo codice prevede regole soft, perché viene riconosciuto un quadro normativo diverso rispetto a quello “pesante” al quale è soggetto l’incumbent verticalmente integrato.
Infine, le nuove clausole prevedono condizioni stringenti perché un network possa considerarsi davvero “wholesale only”. Ad esempio, il nuovo regolamento è fatto in modo di impedire la nascita di “operatore wholesale only fake”, nato su iniziativa di un incumbent e da esso controllato. Un modello che potrebbe essere particolarmente adatto per reti locali ad altissima capacità, che tuttavia potrebbero raggiungere in futuro un significativo potere di mercato.