I responsabili del personale di Telecom hanno incontrato le Segreterie Nazionali di SLC, Fistel e Uilcom per comunicazioni inerenti lo stato delle relazioni industriali dell’azienda e l’implementazione del piano d’impresa per il triennio 2015 – 2018 confermando il processo di societarizzazione del caring, prevista per il prossimo ottobre, e la volontà di spostare circa 350 risorse dal caring verso open access, mentre le altre chiusure delle sedi saranno realizzate successivamente alla cessione del ramo.
“In questo modo, mentre Telecom si appresta a realizzare il più importante piano d’investimenti degli ultimi decenni – dichiara Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – la partita aperta nei confronti del Governo sui modi con cui il Paese pensa di incentivare lo sviluppo delle reti di nuova generazione la rende ingiustificatamente isolata rispetto alle scelte politiche, con i vertici aziendali che decidono, per l’ennesima volta, di scaricare tutte le contraddizioni sul proprio personale.”
“Se è vero che scelte ostili da parte del Governo potrebbero davvero pregiudicare il futuro di Telecom, l’esigenza di trovare una soluzione equilibrata e condivisa dal proprio personale dovrebbe rappresentare la vera priorità aziendale per salvaguardare una delle poche grandi aziende ancora presenti in Italia e rilanciare i temi dello sviluppo e della crescita.”
“Contrariamente a quanto realizzato con le intese del 27 marzo 2013, in cui le parti hanno condiviso percorsi per il rilancio aziendale, la società persevera nell’utilizzare il ricatto per piegare i dipendenti ad accettare condizioni sempre più pesanti e inaccettabili e a sminuire le relazioni sindacali costruite in anni – prosegue Azzola. E’ evidente che tale stato di relazioni industriali, paralizzato dalla bocciatura dell’ipotesi di accordo sottoscritta il 18 dicembre, non può e non deve proseguire.”
“Per questi motivi, la Segreteria Nazionale Slc Cgil, unitamente ai propri componenti del coordinamento delle RSU, ha deciso di proclamare una prima giornata di di tutto il personale dell’azienda Telecom Italia per martedì 30 giugno per l’intero turno di lavoro”, ha annunciato il sindacalista.
“La giornata di lotta, che sarà accompagnata da presidi regionali nei capoluoghi, è proclamata per aprire un confronto con l’azienda con alcuni obiettivi chiave: la conferma degli attuali perimetri aziendali e di gruppo con la previsione di non avviare processi di societarizzazione di attività oggi ricomprese all’interno dell’azienda; la riorganizzazione del caring attraverso investimenti in hardware, software e procedure per consentire un incremento della produttività di sistema e il rientro in Italia delle lavorazioni oggi gestite all’estero; la riorganizzazione di Open Access per affrontare l’incremento dello sviluppo delle reti di nuova generazione e intervenire sulle attuali disorganizzazioni che producono inefficienze intollerabili; il riconoscimento delle professionalità acquisite attraverso il principio che a parità di attività svolta debba corrispondere una parità di inquadramento; la definizione del Premio di Risultato che garantisca, rispetto ai migliori risultati conseguiti dall’azienda, un ritorno economico certo per i lavoratori sostituendo le politiche di incentivazione individuali oggi presenti che non generano incrementi di produttività ma determinano storture e inefficienze facilmente riscontrabili; la riorganizzazione delle Aree di Vendita, prevedendo anche la rimodulazione delle offerte soprattutto in funzione della vendita di nuovi contenuti, vero ambito di sfida dei prossimi anni per invertire la continua caduta dei ricavi domestici (5 miliardi di euro in meno dal 2011 a oggi).”