In orbita il nuovo satellite cinese SkyNet
Ieri la Cina ha annunciato il lancio del primo satellite della futura costellazione per l’internet a banda larga Smart SkyNet (a cui ne seguiranno altre 7 in una prima fase, per poi arrivare a 32), destinata a rivaleggiare con Starlink.
Il satellite, chiamato Zhihui Tianwang-1 01 o Smart SkyNet-1 01, ha lasciato il centro di lancio di Xichang, nel sud-ovest della Cina, a bordo di un razzo Long March 3B. La China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), che ha sviluppato la tecnologia, ha spiegato in un comunicato che il satellite testerà tecnologie di comunicazione ad alta velocità da 20 mila km dalla Terra.
La corsa al controllo dell’orbita terrestre bassa, dove ci sono le costellazioni americane
Portare internet a banda larga in tutto il mondo, in ogni regione e territorio, anche i più impervi, è da sempre l’obiettivo di Governi e Stati, ma non sempre gli operatori hanno trovato vantaggioso a livello economico cercare di raggiungerlo.
Grazie ai satelliti in orbita terrestre bassa il discorso è radicalmente cambiato, perché da migliaia di km di altezza è possibile offrire connettività ai privati in ogni luogo e in qualsiasi momento. L’internet spaziale è una prateria e in molti vogliono correre per posizionarsi al meglio, imprimendo di fatto forte accelerazione a tutta l’industria, soprattutto come conseguenza degli enormi investimenti di Elon Musk (patron di Tesla e X) tramite la sua costellazione Starlink e di Jeff Bezos, fondatore di Amazon, tramite i satelliti di Kuiper.
Ma è anche un argomento di geopolitica, perché le principali potenze economiche, militari e politiche del nostro Pianeta hanno accettato la sfida a chi lancia più satelliti, ufficialmente per ricerche scientifiche, innovazione e sviluppo di tecnologie per lo studio del clima e del meteo, dell’ambiente e delle risorse naturali.
In realtà la sfida è tutta politica. Basta guardare agli accordi presi tra Stati Uniti, Unione europea e Giappone, ma anche tra Russia e Iran, tra Israele ed Emirati Arabi Uniti.
Stesso nome della più grande rete di videosorveglianza al mondo
Curiosamente, SkyNet è anche il nome della rete cinese di videosorveglianza, la più grande al mondo, con oltre 20 milioni di telecamere connesse e attive 24 ore su 24. Non è chiaro al momento se esiste un collegamento diretto tra i due domini.
Molto probabile invece la combinazione tra SkyNet e le mega-costellazioni cinesi in orbita bassa, GuoWang e G60 Starlink, che contano ognuna più di 12 mila satelliti, ma anche con quelle in orbita terrestre geostazionaria più alta.
Secondo CCTV, Smart SkyNet-1 01 testerà le tecnologie chiave, tra cui la comunicazione laser spaziale e l’accesso a Internet su richiesta per utenti che vanno dalle stazioni di ricerca in Antartide alle navi nell’Oceano Indiano occidentale e ai satelliti nelle orbite terrestri basse.
Generalmente i sistemi di navigazione GPS operano a circa 20 km di altezza, in quella che è l’orbita terrestre media (tra 2000 e 36000 km), mentre i satelliti cinesi BeiDou operano a oltre 22000 km.