Continua il calo dei ricavi delle tlc in Italia anche nei primi sei mesi dell’anno, mentre la penetrazione del 5G nel paese è sempre piuttosto deludente e ferma all’8,7% del totale, a fronte invece di una copertura complessiva che è al primo posto in Europa. Sono queste alcune delle principali evidenze dell’indagine annuale presentata dall’Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi mondiali e italiani nel settore delle telecomunicazioni.
Il quadro italiano
Nel 2021 in Italia Tim (attività italiane) è prima per fatturato (12,5 mld; -3,1% sul 2020) davanti a Vodafone (5 mld; -2,5%), WindTre (4,5 mld; -7,9%) e Fastweb (2,4; +3,7%), con Iliad in quinta posizione (0,8mld; +18,9%). E’ quanto emerge dall’indagine, presentata dall’Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi mondiali e italiani nel settore delle telecomunicazioni.
Escludendo le startup (Iliad e Open Fiber) e le più piccole PosteMobile, Eolo e Linkem, nel quinquennio 2017-2021 Fastweb è l’unica a crescere (+22,6%).
In uno scenario di generale ridimensionamento dei margini, WindTre è l’operatore con l’ebit margin più elevato nel 2021 (10,7%), seguito da Fastweb (8,9%) e Tim (6,5%), la cui redditività si è quasi dimezzata rispetto al 2020 per effetto dell’incremento dei costi operativi conseguente l’avvio di nuovi business (calcio, cloud, ICT e digital companies). Fastweb segna il migliore risultato netto normalizzato in rapporto ai ricavi (7,2%).
Traffico in calo dopo la pandemia
La spinta impressa al traffico dati durante la fase emergenziale del 2020 è in parziale attenuazione nel 2021, con variazioni comunque interessanti soprattutto nella telefonia mobile, ricomprese in una forchetta tra il +20% della Francia, il +30% per il Regno Unito e l’Italia e il +40% circa per Germania e Spagna. Nonostante ciò, il traffico dati è in aumento sui valori prepandemici, con i numeri della telefonia fissa del 2021 superiori del 70% in Spagna e in Italia rispetto a quelli di fine 2019, del 67% in Germania e di oltre il 40% nel Regno Unito. Nella telefonia mobile le variazioni nell’ultimo triennio sono ancora piu’ ampie, toccando il +132% in Spagna e il +107% in Italia.
Trasformazione digitale
Nell’ambito della trasformazione digitale, invece, l’Italia ha recuperato terreno nel benchmarking europeo, grazie soprattutto ai progressi in tema di connettività, con la copertura delle reti NGA (new generation asset) che nel nostro Paese e’ salita nel 2021 al 97% delle famiglie residenti (rispetto al 93% del 2020), superiore al 90% medio europeo. Tuttavia la percentuale di famiglie italiane con accesso alla rete fissa ad altissima capacita’ e’ ancora bassa (44%, rispetto al 70% della media europea) e sono ancora scarse le competenze digitali di base, possedute da meno della meta’ degli italiani, con i piu’ bassi tassi di laureati in ambito ICT in ambito UE 27.
quindi prioritario cogliere le opportunità offerte dal Recovery Fund, con il quale sono stati assegnati al nostro Paese risorse per 235 mld (inclusi i fondi complementari). Anche per il settore delle telecomunicazioni sono attesi forti benefici dalla piena operatività dell’Eu Recovery Fund, grazie ai 49,8 mld destinati all’informatizzazione del Paese, con interventi rivolti alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e allo sviluppo di reti ultra broadband, 5G e satellitari.
5G, penetrazione in Italia ferma all’8,7%
Fatica a farsi largo il 5G in Europa dove si viaggia a due velocità con alcuni paesi in vantaggio e altri in affanno. Nel terzo trimestre 2022, la penetrazione delle reti di quinta generazione, che garantiscono prestazioni più veloci e minori interferenze, è ferma all’8% delle connessioni complessive, a fronte di una media mondiale dell’11,2%. A livello globale svettano la Corea del Sud (56,4%), gli Usa (41,9%), la Cina (38,4%) e il Giappone (37,1%).
L’Europa, rileva l’analisi annuale dell’Area Studi Mediobanca dedicata alle Telecomunicazioni e diffusa oggi, procede in ordine sparso con Germania (19,6%) e Gran Bretagna (17,4%) che staccano Italia (8,7%), Spagna (7,8%) e Francia (7%).Nel primo semestre del 2022 gli investimenti sono complessivamente saliti del 7,1%, con in testa gli Usa (+21,9%) che li ha destinati principalmente allo sviluppo del 5G, consentendo agli Stati Uniti di superare la Cina in termini di diffusione della nuova tecnologia. Il comparto delle telecomunicazioni mantiene una lieve crescita nel primo semestre del 2022, con il giro d’affari aggregato dei principali gruppi mondiali in crescita del 3,6%, ma l’Europa rimane ferma con un minimo +0,5%. Buono l’andamento delle società cinesi (+10,7%), mentre quelle americane si fermano al +1,5%.