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Tivùsat compie 15 anni. Sigismondi: “Con noi 3 milioni di famiglie guardano la tv”. Luppi: “Alti standard tecnologici”

I primi 15 anni di tivùsat

Tivùsat, la piattaforma satellitare gratuita nata con lo scopo di portare la televisione digitale nelle aree non servite dal digitale terrestre, compie 15 anni.

Era il 31 luglio 2009 quando tivùsat si presentò sul mercato nazionale, con un’offerta di 20 canali televisivi.

Lanciata dalla società tivù, partecipata da Rai, Mediaset, TIM, Associazione TV Locali e Aeranti Corallo, tivùsat, oltre a replicare i canali generalisti e i nuovi canali televisivi nazionali, consente di accedere a numerosi altri canali sia italiani che internazionali, offrendo contenuti di intrattenimento, informazione, cultura, sport, fiction, musica e cinema.

Sigismondi: “Tre milioni di famiglie che guardano la televisione grazie a tivùsat

Abbiamo chiesto ad Alberto Sigismondi, Presidente di tivù S.r.l., di fare un bilancio di questi 15 anni, che raccontano in pieno la storia della recente trasformazione digitale della nostra televisione.

Alberto Sigismondi

tivù è nata per accompagnare lo sviluppo del DTT e del sat free nel nuovo scenario digitale che si era creato in Italia a partire dal 2003, nella lunga migrazione alla televisione digitale, conclusa nel 2012. C’è voluto del tempo per arrivare a creare la società tivù S.r.l. nel 2008 e subito dopo lanciare tivùsat nel 2009, ossia nel momento cruciale dello switch off dell’analogico.
Mettere d’accordo tutti gli stakeholder del broadcasting free to air italiano non era un compito semplice. È stato fin dall’inizio un esperimento modellato sia su Freeview (la piattaforma DTT inglese) che Freesat (la corrispondente piattaforma sat).

Alla fine, tracciando una sorta di bilancio, in questi 15 anni, quello che è emerso è stata la grande utilità di tivùsat, una piattaforma satellitare per coprire le aree non raggiunte dal DTT. I numeri ci danno ragione, con tre milioni di famiglie che guardano la televisione grazie a tivùsat.
Credo che ci sia una lezione implicita in tale successo, che la collaborazione in progetti di sistema, che tengono insieme tutti i principali soggetti del broadcasting, favorisce sempre i grandi risultati, che i singoli operatori da soli non sarebbero in grado di raggiungere
“, ha proseguito Sigismondi.

Le tecnologie distributive dei canali televisivi continuano ad evolversi – ha sottolineato il Presidente tivùsat – ora anche la distribuzione via IP sta diventando una realtà, e anche in questo caso un approccio di sistema sarebbe molto utile”.

Luppi: “oltre 130 canali HD. Un bouquet di qualità, che presenta elementi distintivi come il 4K”

Tivùsat è anche tecnologia avanzata, con un’ampia offerta di canali in HD e la grande qualità del 4K Ultra HD, come ci ha spiegato il Consigliere delegato tivùsat, Stefano Luppi.

Stefano Luppi

Sin dalla nascita, la piattaforma satellitare si è posta l’obiettivo di favorire la diffusione dell’offerta televisiva gratuita nel nostro Paese nelle zone in cui il segnale del digitale terrestre non arrivava. A distanza di 15 anni, non solo possiamo dire missione compiuta ma – con grande orgoglio – possiamo constatare come quella mission di servizio pubblico si sia progressivamente evoluta; stiamo infatti accrescendo il nostro posizionamento nel mercato televisivo italiano, dimostrando che possiamo essere complementari non solo al digitale terrestre ma anche alle piattaforme IP, come dimostrato dal rinnovo e l’implementazione dell’accordo con DAZN, offrendo ai nostri utenti la possibilità di vedere tutte le partite della Serie A”, ha sottolineato Luppi.

Dopo 15 anni di vita, tivùsat è dunque in grado di festeggiare non solo il primato nella diffusione del segnale, ma anche negli standard tecnologici e di qualità dell’offerta editoriale. Sul primo fronte, quello tecnologico, siamo convinti che questa piattaforma satellitare gratuita sia lo strumento ideale a disposizione dei cittadini per smarcarsi dal susseguirsi nel tempo degli switch off e superare le criticità introdotte dal refarming delle frequenze. 
Tra i nostri punti di forza
– ha aggiunto Luppi – c’è anche l’ampia offerta, con oltre 130 canali tv. Un bouquet di qualità, che presenta elementi distintivi come il 4K. Voglio sottolineare che, per tivùsat, Rai4K è un canale di punta, un’eccellenza tecnologica del sistema televisivo gratuito nazionale, la cui qualità gli italiani hanno imparando a conoscere e apprezzare con i grandi eventi, come i Mondiali di calcio in Qatar, il festival di Sanremo, i documentari di Alberto Angela e la grande fiction, a partire da Montalbano. Mi riferisco a immagini più definite, con una gamma di colori più ampia, dettagli più realistici, contrasti più vividi e un suono più profondo. E come dirigente Rai sono anche orgoglioso dei 23 canali che trasmettono in diretta altrettanti telegiornali regionali”.

Un altro vantaggio – ha precisato il Consigliere delegato tivùsat – è rappresentato dalla semplicità dell’installazione. Basta una parabola e un decoder (o una cam) munito di tesserina, il tutto senza nessun canone mensile e con l’assistenza del nostro call center, a cui si affianca una rete di tecnici specializzati al servizio della piattaforma”.

Oltre 130 canali, di cui 70 in HD e 7 in 4K

Oggi la piattaforma è nelle case di 3 milioni di famiglie italiane ed offre gratuitamente ai propri utenti un’ampia scelta tra oltre 130 canali, di cui 70 in HD e 7 in 4K.

Tivùsat è da sempre in prima linea nel passaggio dallo standard DVB a DVB-T2. Uno switch-off che non riguarderà gli utenti della piattaforma, ma che in generale permetterà a tutto il Paese una migliore ricezione dei segnali televisivi digitali terrestri, sia da apparecchi fissi che portatili e una più qualità delle immagini.

Dal 28 agosto 2024, verranno trasmessi col nuovo standard i seguenti canali Rai: Rai Storia, Rai Scuola e Rai Radio 2 Visual. Rai 1 HD, Rai 2 HD e Rai 3 HD verranno trasmessi sia attraverso la vecchia che la nuova codifica.

Continui adeguamenti tecnologici che non interessano la piattaforma satellitare gratuita tivùsat, necessari per guadagnare spazio fra le frequenze, che poi saranno cedute all’evoluzione tecnologica della telefonia mobile.

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