Come previsto, Vivendi ha depositato oggi al tribunale di Milano il ricorso contro la delibera del 5 novembre scorso del Cda di Tim sulla vendita di NetCo al fondo statunitense KKR, definita illegittima.
L’udienza, secondo LaPresse, sul ricorso depositato da Vivendi contro la delibera con cui il Cda di Tim ha approvato l’operazione di vendita della rete a Kkr, chiedendone l’annullamento ma non la sospensione cautelare, non si terrà prima di metà aprile. E’ quanto si apprende da fonti del Tribunale di Milano.
Il mercato ha accolto positivamente la mancata richiesta di sospensiva, per cui il processo di vendita va avanti e i firmati contratti restano validi, con il titolo Tim che è arrivato a guadagnare più del 5%.
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Chiesto di annullare la decisione del Cda
Nel suo reclamo, che beneficia di un procedimento accelerato, Vivendi chiede al tribunale di annullare la decisione del consiglio di amministrazione di TIM di vendere la rete per un importo di 19 miliardi di euro. La denuncia non chiede la sospensione immediata della transazione, dicono le fonti.
Vivendi aveva dichiarato che non avrebbe sostenuto la vendita della rete fissa di TIM qualora non ne fosse stato riconosciuto il fair value. L’azienda ha più volte indicato di essere contraria a qualsiasi offerta inferiore a 30 miliardi di euro. Inoltre, TIM ha convalidato tale trasferimento senza convocare l’assemblea dei soci.
Vivendi pronta a uscire?
Vivendi starebbe studiando varie opzioni per la sua partecipazione di 1,3 miliardi di euro nell’ex monopolio italiano delle telecomunicazioni. Secondo fonti vicine alla vicenda citate da Bloomberg, Vivendi avrebbe parlato con alcuni consulenti per valutare le possibili opzioni, compresa la vendita della sua quota che sfiora il 24%. Tale operazione potrebbe far parte di una più ampia revisione di Vivendi, che mercoledì ha annunciato l’intenzione di dividersi in tre parti: Canal+, Havas e una holding con partecipazioni quotate e non quotate nei settori della cultura, dei media e dell’intrattenimento.
In serata la nota di Tim
“TIM comunica di aver ricevuto in data odierna la notifica di un ordinario atto di citazione da parte di Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera consiliare assunta dalla società in data 5 novembre, con cui è stata approvata la cessione della cosiddetta NetCo”, si legge nella nota.
Come previsto, Tim conferma che “Si segnala che Vivendi non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né ha chiesto di inibire in via d’urgenza l’esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti”.
“Le attività previste dagli accordi con KKR finalizzate al closing dell’operazione proseguiranno,
pertanto, secondo quanto previsto, senza ritardi o interruzioni”.
“Quanto al contenuto dell’iniziativa di Vivendi (preannunciata da mesi al mercato con effetti sull’andamento dei corsi di Borsa), si fa presente che essa si fonda su argomenti che la Società ha già analizzato in dettaglio al momento dell’approvazione dell’operazione e che un confronto prodromico, pure più volte ricercato dalla Società, avrebbe forse aiutato in una migliore comprensione della vicenda e della sua legittimità ed evitato di prolungare nel tempo un clima di incertezza ed instabilità a danno degli azionisti e degli altri stakeholders di TIM”, chiude.
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